Maria Cedioli e la sua vita in cucina

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Il buono del sapere

Ritrovarsi a dover scrivere sulla vita di una signora dell’età di 98 anni è un onore oltre che un’emozione. La signora Maria Cedioli, di Cesena, è la perfetta sintesi di quello che Casa Artusi vuole valorizzare. Prendere il passato e parlarne al futuro. E per questo, venendo a conoscenza della sua storia, il 10 marzo 2021, giorno del suo compleanno, abbiamo spedito il manuale La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, edizione Bicentenario, a casa di Maria, con un lettera di augurio e d’invito a farci visita presto in Casa.

Così è stato, donna dalla buona parola infatti, non ha resistito un attimo e il 20 maggio 2021 eccola sull’uscio della porta di Casa Artusi pronta a entrare nel tempio della cucina di casa.

Una lunga chiacchierata tra i libri dell’Artusi in Biblioteca gastronomica, in compagnia della Presidente Laila Tentoni, ci ha permesso di entrare più nel dettaglio nella sua vita. Una vita spesa a tirare un po’ di sfoglia al mattarello e insegnarne i segreti del mestiere a figli, nipoti e bisnipoti. 98 anni sembrano tanti, solo se letti però, perché la signora Maria, ne dimostra molti meno, e ne abbiamo avuto la conferma quando varcando le porte in vetro della Scuola di cucina di Casa Artusi, i suoi occhi si sono caricati di commozione e ha subito detto: Beh, facciamo la sfoglia.

Eravamo increduli, pensavamo fosse uno scherzo, una battuta ironica. E invece no, capimmo che Maria faceva sul serio, e che non ci sarebbe stato regalo più grande di quello di metterle un grembiule in tela bianco con scritto Casa Artusi e darle qualche uovo e un po’ di farina.

Improvvisamente un’apparente timidezza si trasformò in energia e nel giro di pochi sguardi una sfoglia bella larga e bella gialla era davanti a lei. Continuava a ripetere: “Mo’ alla mia età guarda dove sono a far la sfoglia, di’ chi l’avrebbe mai detto che avrei fatto la sfoglia qui, ora le ho fatte proprio tutte”.

Eravamo sbalorditi, nella scuola di cucina era calato il silenzio, in pochi passaggi uno dietro l’altro Maria con solo l’uso della mani è riuscita a portarci indietro nel tempo, agli anni in cui preparava da mangiare per il suo medico di fiducia in villeggiatura al mare, o a quando la domenica preparava la sfoglia per la famiglia. Era felice.

Perché la sfoglia, la cucina di casa è anche questo: non solo un ricordo nostalgico di un tempo andato, ma un modo per essere felici. Ce lo conferma anche la figlia di Maria, che ci confida che quando vede la mamma abbattersi per gli anni che passano, la convince a cucinare di nuovo insieme, e ogni male passa.

Accade lo stesso quando ci si trova davanti a un piatto di tagliatelle in Romagna, in questa terra dall’animo gaio. Come le sue tagliatelle, quelle fatte in scuola di cucina: belle lunghe, prendendone una ad una con le punta delle dita, allungandole sul tagliere e poi avvolgendole a nido, e che si raccomandò subito di farle sapere se erano buone.

Ci siamo presi un impegno con lei: quello di impegnarci nel raccontare la sua storia. Lei si è presa un impegno con noi: tornare a farci visita con una nuova sfoglia da raccontare.

Mattia FiandacaGastronomo e collaboratore di Casa Artusi