​Mangiare con gli occhi

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Il buono del sapere

Una sfoglia è il foglio su cui descrivo tutta un’arte di lavorarla e i nomi dei risultati, di ogni genere, anche apparentemente cattivo, dai maltagliati ai cappellacci, agli strozzapreti. Ma c’è chi va oltre, non limitandosi alle parole, e prima la vede, quella sfoglia, senza fotografarla, e la osserva crescere, senza accontentarsi di un breve filmato, e decide di appropriarsene in un linguaggio di forme e colori.

Che razza di sfoglia è? Non quella che, tagliata, modellata e cotta finisce, sparisce in bocca, ma un’altra che si può mangiare solo con gli occhi. E’ disegno, pittura, rappresentazione di un oggetto mutevole, che non si replica, non si riproduce. Non è foglia caduca e nessuna mano la sfoglia, ma abbaglia con il suo colore giallo, poi avvince per una sequenza in cui il frumento gioca un ruolo primario, in cui le uova di gallina ne sono il tesoro, in cui infine un matterello apparirà nascosto e imposto. Inutile replicare i mille risultati, non sono gli oggetti simili a nastri e fettucce, vecchi cappelli e borsine chiuse, a rappresentare il principio estetico, sono giocattoli fatti con le mani e infilzati con una forchetta.

La sfoglia sola, colorata di giallo permette una visione onnicomprensiva, e la posso distendere quanto voglio, sottile, impalpabile, quanto un’immagine. E' una luce bionda, gialla, dorata che mi permette di vedere non il suo divenire ma il suo essere che totalmente si esprime e si impone quale principio di una cultura. Ma è cucina ? Certo, perché cucina è fare ma anche pensare un modo di nutrire oltre che la bocca, gli occhi e il cervello, lasciando prima impressioni, ricordi, poi veri e propri concetti. La sfoglia ne è uno e chi accuserà Emanuele di essere un emiliano, un romagnolo, patito della propria terra, innamorato di se stesso, di una sfoglina, non avrà colto il principio estetico che ne è il fondamento.

Casa Artusi non vuole l’arte bugiarda che aggiorna il ritratto di Pellegrino oppure esibisce come un merito quadri di ultime cene principesche, ma considera essenziale che quest’arte nasca da principi critici. Ha quindi ospitato La scienza in cucina a fumetti, non per screditare ma per concretizzare il cibo, ed ora una sfoglia illuminata, immensa, vera e propria visione di una terra in cui l’impasto è riprodotto in mille modi, tutti con l’epiteto “italiano”. Emanuele donerà ai visitatori nuovi occhi per vedere il risultato del lavoro di uomini e donne, e un repertorio di colori, apparentemente simili, indispensabili per tornare ad assaporare con la memoria. Così l’arte è nutrimento, e viceversa.

Alberto Capatti, Direttore Scientifico Casa Artusi


Illustrazione in copertina di Emanuele Montanari - mastrosfoglino


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