Il nuovo Artusi in francese, la recensione

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Il buono del sapere

Dopo una prima traduzione in lingua francese pubblicata da Actes Sud nel 2016, ne arriva in questo autunno 2023 un’altra, stampata e rilegata dalle éditions de l’Epure nella collezione faim de l’histoire, fame di storia.

E’ curata da Alessandra Pierini e Stéphane Solier, che non solo hanno provveduto a tradurla ma l’hanno corredata con lettere dell’archivio di Forlimpopoli ed annotata, offrendo al lettore una guida biografico-storica e gastronomica, così come si fa per gli autori illustri.

In Francia, la cucina italiana è oggi al centro dell’attenzione, di cuochi, di studiosi universitari e di appassionati, al punto da considerarla autoreferenziale, ed è, rispetto al primo e secondo novecento, una vera rivoluzione. Abbiamo così, dopo soli sette anni, un nuovo Artusi en français. Chi l’avrebbe mai detto? Ogni ricetta porta il titolo sia francese che italiano, ed il commento chiarisce un testo talora enigmatico talaltro datato, con una attenzione storico-filologica.

Il pavone o l’insalata russa non meritano forse un ulteriore esame della loro origine ? e i petonciani non risultano d’acchito incomprensibili a chiunque ? Sono note preziose, in una visione attenta alla cultura del lettore attuale, utili per il lettore stesso italiano di un ricettario ultracentenario. Va detto inoltre che Alessandra Pierini ha per oltre un decennio gestito il negozio di specialità italiane più noto a Parigi, nei pressi dell’Opéra, e conosce a fondo ingredienti e cucina.

Leggere Artusi in francese è inoltre un modo di riesaminarlo, con una cultura gastronomica alle spalle che dominava il mondo intero, ed ora è attenta non solo all’Italia ma ai suoi ricettari fondamentali. Il risultato è paradossale: io leggo La science en cuisine et l’art de bien manger e la riscopro non solo grazie alle note di Pierini e Solier, utilissime per qualsiasi lettore, ma per questa seconda identità imprevedibile che parla e mi racconta ed esamina ad una luce nuova, non solo linguistica l’origine della mia cucina. Riscopriamola dunque, consultando questa nuova édition de l’Epure non solo nella biblioteca di Forlimpopoli ma ovunque, in casa nostra, in Italia.

Alberto Capatti

Direttore scientifico Casa Artusi