Artusi in Portogallo!

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Il buono del sapere

A distanza di ben 12 anni, da quel lontano 2009 quando uscì l’edizione brasiliana, oggi vede la luce una nuova traduzione in lingua portoghese, per i lettori lusitani, che non conoscono l’opera mirabilis del grande Pellegrino Artusi nella sua interezza, ma che già ne avevano sentito parlare.

La prima a presentare le ricette artusiane è stata la grande Bertha Rosa-Limpo, quando nel gennaio del 1946 pubblicò per la prima volta un volume con ben 3.000 ricette, frutto della sua instancabile raccolta personale e dei suoi viaggi in giro per l’Italia, più concretamente, per la Lombardia dove, come cantante lirica, cantò per alcuni anni. Qui conobbe il testo artusiano che volle ricordare nella prima prefazione ma, a dire il vero, questo riferimento restò costante nelle sue 81 edizioni, ad oggi. Lei è stata la prima donna in Portogallo a pubblicare il corposo ricettario dal titolo “O livro de Pantagruel” nel quale, tra consigli preziosi e ricette borghesi, ha insegnato la differenza tra la pasta secca e la pasta fresca e, soprattutto, cosa non da poco, attraverso dei disegni illustrativi ha insegnato a fare la pasta all’uovo, a tagliarla con i diversi tagli tipici della pasta fresca e a farcirla, presentando per prima la ricetta dei cappelletti che avrà senz’altro, e ci piace molto pensarlo, imparato a fare dal manuale artusiano che aveva ricevuto in dono. Oggi il volume ha raggiunto la sua 81esima edizione con ben 5.000 ricette, e continua ad essere il più importante e competente riferimento della gastronomia portoghese.

Dal 2009 che le cuoche e i cuochi portoghesi delle cucine domestiche (e non) meritavano di poter avere tra le mani questa nuova traduzione rivista e arricchita del manuale artusiano, appena sfornato e pieno zeppo di ottimi suggerimenti, e che ora si concretizza con un’edizione cartacea (per gli chef più grandi) e una versione in ebook (per quelli più moderni), direttamente ordinabile e che altrettanto rapidamente arriva alle proprie case.

Differentemente dell’edizione brasiliana che si rivolgeva a milioni di italiani, e discendenti, che vivono in Brasile da generazioni, questa nuova edizione rivolta al Portogallo si prefigge di arrivare nelle case degli amanti della buona cucina tradizionale, domestica e regionale italiana; quindi, pochi sono i termini lasciati in italiano perché si è cercato di tradurli e spiegarli il più possibile.

Tra le novità di questa edizione, fedele all’originale nello stile e nella grafica, troviamo la prefazione della Presidente della Fondazione Casa Artusi, Laila Tentoni, un’introduzione della traduttrice, una breve biografia di Artusi, 194 note a piè di pagina, un glossario delle espressioni tipiche artusiane e della gastronomia regionale italiana, un indice terminologico, oltre all’indice generale, ovviamente.

Un nuovo tassello dunque per la diffusione del sapere artusiano in Portogallo, e nel mondo!


Anabela Ferreira, Dipartimento di Interpretazione e Traduzione, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, curatrice della traduzione del manuale artusiano in portoghese