2018 - Stamperia Pascucci e Stefania Barzini
Stefania Aphel Barzini - bella scrittura e buona cucina
Stefania Aphel Barzini ama soprattutto scrivere, mangiare e cucinare.
Queste importanti attività l’hanno portata a tenere Corsi di Cucina
Regionale Italiana a Los Angeles dove ha vissuto per sei anni, e ad
organizzare per l’Istituto Italiano di Cultura eventi e manifestazioni
di promozione di libri e film italiani, raccontati attraverso il cibo.
Tornata in Italia ha aperto una Scuola di Cucina al Castello di Ceri,
vicino a Roma e infine ha iniziato una proficua collaborazione con il
Gambero Rosso, sia per il canale televisivo, di cui è stata uno degli
autori, che per la rivista. Nel corso di questa collaborazione si è
soprattutto interessata a temi e argomenti riguardanti l’America e le
sue cucine. Per il Gambero Rosso Channel ha scritto, prodotto e diretto
vari documentari sempre rivolti agli Stati Uniti, con particolare
attenzione ai temi italo-americani. In particolare “Little Italy” un
documentario in 10 puntate che racconta il cibo come elemento
identitario nelle comunità italo-americane.
Lavora anche come consulente nell’organizzazione di eventi, fiere e
mostre sempre a tema enogastronomico. È stata l’ideatrice di SaltExpo,
il primo Salone dedicato interamente al Sale, svoltosi a Napoli nel
2007. Insegna Scrittura Creativa applicata al cibo in vari master di
giornalismo enogastronomico (Gambero Rosso, Università di Siena, Master
di Cultura Enogastronomica Italiana agli studenti della Illinois
University in Erasmus in Italia, Scuola di Cucina Cuochepercaso).
Ha all’attivo numerosi libri, fra cui “Una Casalinga ad Hollywood” , “A
Tavola con gli Dei. Ricette e Memorie delle Isole Eolie” , “Così
Mangiavamo”, “L’Ingrediente Perduto”, “La Scrittrice Cucinava Qui”.
E’ uno degli autori, insieme ad Annalisa Barbagli, che lavorano alla
serie in 20 volumi “Cucinare Insieme”, curata da Stefano Bonilli e
pubblicata dalla casa editrice Giunti .
Nel 2014 pubblica “Fornelli d’Italia-150 anni di storia del nostro paese
raccontati da piccole e grandi cuoche”, è la storia dei cambiamenti
avvenuti nel nostro Paese dall’inizio del secolo scorso ai giorni
nostri, narrati da un’ottica puramente femminile, attraverso il cibo, la
tavola e il rapporto che le donne hanno con essi, pubblicato da
Mondadori.
Il suddetto volume è stato scelto dal Ministero degli Affari Esteri e
dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, per essere inserito nel
sito: www.booksinitaly.it, sito che intende promuovere la cultura
italiana all’estero, per rappresentare il nostro paese nel settore
“Saggistica gastronomica”.
Il suo ultimo libro è “Le Ricette di Petronilla” pubblicato nel 2017 per la Guido Tommasi Editore.
Nell’autunno 2018 uscirà “Nonne on the Road”, l’avventura di due nonne
che attraversano l’America cucinando da costa a costa, edito da Guido
Tommasi.
E’ proprietaria di una scuola di cucina: “Tutti a Scuola con Folle Casseruola” nella quale insegna a italiani e stranieri.
Inoltre ha un blog molto seguito con il quale cerca di raccontare tutti
gli aspetti del cibo, da quelli puramente gastronomici, a quelli
sociali, antropologici e culturali: www.follecasseruola.com
Vive e lavora tra Roma, Alicudi e Vetralla con marito, figli, nipoti, cani e gatti.
Il Premio Marietta ad Honorem 2018 le viene assegnato
“per la straordinaria passione e competenza con cui parla, insegna e
scrive di cibo, sostenendo la cucina di territorio in Italia e nel
mondo”.
Stamperia Pascucci - 190 anni…e non li dimostra!
Chissà se il primo Pascucci si immaginava, centonovant’anni dopo, che
la sua discendenza sarebbe stata ancora lì, su quelle stesse pietre,
dentro quegli stessi muri, tenendo tra le mani ancora il mazzuolo,
ancora la tela, ancora lo stampo. Lo stesso nome, la stessa arte. Perché
Pascucci nel 1826, quando l’Italia era solo un’aspirazione di alcuni
visionari della nazione, già era lì, con la sua prima bottega, le sue
prime creazioni. Quasi un miracolo, in una società che brucia tutto in
un istante.
Una passione, dunque, che dura quasi due secoli. La bottega è la stessa
di allora, di quando il primo Pascucci inaugurò l’attività come tintore e
in seguito come stampatore. “Ci piacerebbe che i banchi da lavoro
potessero raccontare tutte le vicende familiari che si consumarono alla
loro presenza – dicono dalla Bottega Pascucci – perché una volta il
lavoro era la vita e la vita il lavoro, e la famiglia tutta contribuiva
al mestiere, dalla nonna che sfilava i centrini al pupo che correva da
una parte all’altra, magari giocando con uno stampo, magari facendo
piccoli servizi”.
Anche l’attività è sempre la stessa, dal 1826, quando le cose venivano
fatte a mano, con cura, attentamente. Si sceglieva il tessuto naturale,
anche perché altri non ce n’erano, si incideva il legno di pero, anche
perché era l’unico modo di ricavare la matrice, si faceva il colore con
la farina e con le povere cose a disposizione come la ruggine ricavata
dal ferro vecchio. Quel che era naturale allora, oggi è una scelta
precisa: la qualità prima di tutto. Adesso il mondo è cambiato, corre,
tutto si produce in pochi secondi, tutto dura pochi istanti. “Ma noi no.
Noi continuiamo, nella direzione segnata dai nostri nonni e ci
perdonerete se per fare una tovaglia per la vostra tavola abbiamo
bisogno di un po’ di tempo. Scusateci ma dobbiamo scegliere il lino,
preparare i colori mescolandoli con la stessa ricetta di un tempo,
incidere a mano lo stampo di legno, battere con il mazzuolo tante volte
quanto è necessario per coprire tutta la superficie richiesta, aspettare
che il motivo impregni la tela fino all’ultima fibra, sviluppare il
colore e prenderci anche un minuto per guardare con soddisfazione
l’opera compiuta. Forse non saremo artisti, anche se chi ci conosce
spesso e volentieri ci definisce tali, ma amiamo ogni cosa che facciamo
come fosse un’opera d’arte”.
Il mondo cambia, la bellezza non passa di moda. E fare le cose belle è
un valore da difendere per onorare una storia ricca di vicende
interessanti, di premi, di felici collaborazioni, e soprattutto fatta di
persone di famiglia che hanno speso la loro esistenza dedicandosi ad un
mestiere senza risparmiarsi. Il segreto di tanta longevità? “Venite a
trovarci, parlate con noi e capirete il perché di tanta passione”.
Il Premio Marietta ad Honorem 2018 viene assegnato alla Stamperia Pascucci,“quale
storia aziendale e famigliare di straordinario valore, avendo saputo
tramandare, di generazione in generazione, con passione e creatività,
l’arte delle tele stampate a mano. Una tradizione fortemente radicata
nel nostro territorio anche come atto d’amore verso la tavola e la
cucina domestica”.