2015 - Don Pasta, Giulio Babbi
Don Pasta
Il suo nome è Don Pasta. Ma non cercatelo all’anagrafe con questo appellativo, lì troverete Daniele De Michele. Il New York Times l’ha definito uno dei “più inventivi attivisti del cibo”. Economista e disk-jockey, ma soprattutto grande appassionato di cucina tanto da nutrire un vero e proprio culto per Pellegrino Artusi. Inevitabile l’incontro con il centro di cucina domestica per antonomasia di Forlimpopoli, Casa Artusi, parte attiva del progetto Artusi Remix: inizialmente piattaforma informatica di ricette da tutta Italia, divenuto poi un volume, “Artusi Remix” (Mondadori).
Il suo primo progetto, “Food sound system” è divenuto un libro, edito da Kowalski, e uno spettacolo multimediale, in tournée in giro per il mondo da ormai dieci anni. A questo ha fatto seguito nel 2009 “Wine Sound System” sempre edito da Kowalski, tradotto anche in francese dal marzo 2011. Nel febbraio 2013 è stato pubblicato il suo terzo libro: “La Parmigiana e la Rivoluzione”. Per la Treccani e il Corriere della Sera ha curato la Serie televisiva “Le Nonne d’Italia in cucina”. In Francia lavora sul progetto dell’Academie des Cuisines Metisses. Scrive regolarmente per Repubblica, Left, Corriere della Sera e Manifesto.
Questo il Don Pasta-pensiero sul cibo: “La globalizzazione ha senso solo se non si perde niente della propria tradizione, la nostra più importante chiave di interpretazione per tutto ciò che ci circonda. Il cibo deve rimanere lontano dai tecnicismi e restare il cibo dell’anima. La cucina italiana è una cucina geniale, ci ha aiutato a vivere con dignità durante la storia, oltre ad essere un ottimo strumento contro l’omologazione. Quindi Proteggiamoci, Soffriggete!”.Il Premio Marietta ad honorem 2015 è stato assegnato a Daniele De Michele, in arte Don Pasta per “l’assiduo e appassionato lavoro di valorizzazione della cucina popolare e domestica italiana. In omaggio al padre della cucina italiana, accogliendone metodo di ricerca e stile narrativo, l’opera realizzata, sia cartacea sia sul web, rappresenta lo stato della cucina familiare al tempo presente, così come Artusi la rappresentò, con l’aiuto dei lettori, più di un secolo fa”. Da un blog all’altro, Artusi Remix”.
La consegna del Premio si è svolta in Casa Artusi domenica 21 giugno 2015.
Giulio Babbi
Scrivi Babbi e il pensiero subito vola alle delizie del palato: gelati e semifreddi, mousse e wafer, praline e cannoli, babette e creme spalmabili… Una irresistibile tentazione che ha il suo cuore in Romagna grazie al lavoro, la creatività e l’intraprendenza di una famiglia il cui impegno si perde nel tempo. Con una guida che è stato, insieme al padre Attilio, il fondatore: Giulio Babbi, classe 1928. Personaggio istintivo, pacato, accomodante. Un uomo di provincia, tanto attento ai rapporti umani quanto accorto negli investimenti. Quasi un contraltare al padre Attilio che sotto certi punti di vista si proponeva come uno straordinario innovatore, un geniale apripista, pronto a rischiare ad ogni piè sospinto, a buttarsi quando l’occasione bussava alla porta.
E poi i tre figli, pilastri e paladini del presente. In altre parole la terza generazione, anche se la quarta è già presente in azienda. Tutti ragazzi cresciuti con principi sani – orgoglio di padre – anche perché in passato c’erano i campanili… Insomma, le chiese e gli oratori dove i ragazzi potevano crescere in ambienti a loro dedicati. Un presidente, Giulio, pronto a brindare al loro ruolo, bravi nel riuscire a far cambiare la mentalità operativa in un’azienda sana e dalla lunga storia alle spalle.
“Grazie ai miei figli, abbiamo vinto una scommessa non facile, con grandi soddisfazioni – racconta Giulio Babbi – Una scommessa che si è sposata con il lavoro dell’ufficio ricerca e sviluppo, che ha rimpiazzato negli ultimi quindici anni le intuizioni di mio padre Attilio, dando concretezza ai sogni. Si è trattato di un passaggio culturale, tanto lungo quanto impegnativo. Siamo piccole pulci che ci nutriamo del nostro lavoro, del nostro impegno quotidiano, amanti del nostro territorio fatto di eccellenze e di benessere, felici ed orgogliosi quando riusciamo a creare nuovi posti di lavoro”.
Il Premio Marietta ad honorem è stato assegnato a “Giulio Babbi che, seguendo passione e intraprendenza, ha trasformato una impresa familiare in un’azienda leader nella produzione di specialità dolciarie uniche e irripetibili. Sapori autentici e artigianali, materie prime di assoluta genuinità e visione per l’innovazione costituiscono la garanzia per una produzione di qualità fatta in Romagna e apprezzata in Italia e nel mondo”.