2004 - Riccardo Petrella
“Grazie alle lotte politiche, sociali e civili condotte nel XIX secolo e nella Prima metà del XX secolo, le nostre società hanno formalmente riconosciuto il carattere naturale ed inalienabile dei diritti umani e sociali in quanto inerenti alla persona umana. Il che significa che per il fatto di esistere, ogni persona umana ha titolo naturale ed inalienabile ad una serie di diritti considerali indispensabili ed essenziali alla vita individuale e collettiva”. La citazione riassume bene l’impegno di Riccardo Petrella, vincitore dei Premio Artusi 2004 per l’impegno sociale, da tempo in prima linea nella promozione e nel riconoscimento dei diritti umani. In modo particolare in quello che è stato considerato I’ “oro blu” del nuovo millennio: l’acqua. Come ribadisce Petrella nelle numerose pubblicazioni, l’acqua non deve diventate il petrolio del domani, perché è un bene comune, patrimonio dell’umanità. Un patrimonio che, in mancanza di regole mondiali che ne garantiscano il controllo e la gestione, conta ancora 2 miliardi di persone che non riescono ad accedere all’acqua potabile.
Docente di Economia Politica all’Università Cattolica di Lovanio (Belgio) e di Ecologia umana all’Accademia di Architettura dell’Università Svizzera Italiana (Mendrisio), Petrella ha cominciato la sua “carriera” come Segretario generale del Comitato per lo Sviluppo delle Scienze Sociali in Italia, per proseguire con cariche sempre più prestigiose e impegnative: direttore del programma FAST dell’Unione Europea (Forecasting and Assessment in Science and Technology), fondatore del Gruppo di Lisbona, (con cui ha pubblicato il libro-manifesto “Limiti alla competitivi tà”, tradotto in oltre 10 lingue), Presidente dell’Associazione per l’Università Europea dell’Ambiente, consulente per la Commissione Europea in materia di politica della scienza e della tecnologia fino al 2003.
Nel corso della sua carriera, Petrella ha ricevuto sei dottorati honoris causa dalle Università di Umea (Svezia), di Roskilde (Danimarca), del Quebec a Motreal (Canada), della KUB di Bruxelles, e dei Politecnici di Mons (Belgio) e di Grenoble (Francia). Attualmente Petrella é Coordinatore dei Comitati nazionali per il Contratto mondiale dell’acqua e, a testimonianza del suo impegno per la salvaguardia di questo bene prezioso, è anche “padrino” ( difensore ) del fiume Batiscan nel Quebec. Al suo attivo conta la pubblicazione di numerosi volumi, tra i quali ’11 bene comune. Elogio della solidarietà”, “Il manifesto dell’acqua”, “Limiti alla competitività”, ‘La nuova lotta per i diritti alla vita” e, appena uscito, “Désir d’Immanité. Le droit de réver” che sarà pubblicato in Italia alla fine dell’anno da Sperling & Koepfer.
A Riccardo Petrella è stato assegnato il Premio Artusi 2004 per il suo grande impegno sociale nel tentare di risolvere uno dei problemi più grandi del mondo: la gestione dell’acqua potabile, 1’”oroblu” del nuovo millennio, ancora non accessibile a più di due miliardi di persone. li Premio di 5.000,00 euro viene destinato al Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua.