Casa Artusi riconosciuta nel circuito "Case degli Illustri"
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Casa Artusi, a Forlimpopoli è stata accolta tra le ‘Case o studi di persone illustri’ riconosciute dalla Regione Emilia Romagna. La struttura forlimpopolese fa parte di un drappello di 14 case la cui domanda di riconoscimento è stata accolta, portando così a 66 il numero delle ‘case’ contraddistinte dal marchio nella prima campagna di riconoscimento del 2023. La Regione ha anche approvato 30 richieste di contributi destinati ad attività di promozione culturale svolte nel corso dell’anno, per un finanziamento complessivo di 262mila euro. "Con i progetti finanziati dalla Regione si apre un ampio ventaglio di attività – spiega l’assessore regionale alla cultura, Mauro Felicori –. Dalla creazione di legami tra strutture vicine nello spazio e nelle tematiche, allo sviluppo di prototipi di intelligenza artificiale applicati ai patrimoni da valorizzare. Il futuro delle nuove tecnologie per rivivere ancora di più i luoghi degli illustri e ritrovare un legame ancora più forte con loro nelle stanze e negli studi dove hanno vissuto e creato".
Hanno potuto chiedere il riconoscimento i soggetti gestori delle strutture in possesso dei requisiti definiti dalla norma regionale, cioè luoghi in grado di rappresentare la vita, le tradizioni e i valori del personaggio che vi ha abitato o svolto la propria attività, oltre che svolgere iniziative finalizzate alla conoscenza dell’opera e del personaggio a cui la struttura culturale è intitolata, con un’apertura al pubblico di almeno 60 giorni all’anno.
In questo contesto sono stati finanziati sia il progetto presentato dall’ente forlimpopolese ‘Casa Artusi, un patrimonio tra lettere, ricette e storie di buona cucina’, sia il progetto presentato dal Comune di Forlì ‘Villa Saffi: dimora storica al centro del Risorgimento nazionale’ che era già parte dell’elenco. Il bando finanzia progetti che prevedono attività come la catalogazione e lo studio del patrimonio culturale, l’incremento dell’accessibilità e il miglioramento dei percorsi di visita, con il potenziamento della fruizione pubblica e l’organizzazione di mostre. Finanziati anche la realizzazione di programmi culturali, progetti digitali e multimediali, residenze per artisti e ricercatori, progetti di educazione al patrimonio culturale; promozione del turismo attraverso lo sviluppo di itinerari e percorsi collegati ai paesaggi culturali.
fonte: Il Resto del Carlino, Matteo Bondi