Carteggio

Babini Pellegrina | 09/07/1908 | n.95

Lettera | Emilia-Romagna

Trascrizione CCM

Lugo [RA] 9 luglio 1908

Carissimo zio,

Dovrei dire: eccomi liberata del peso degli esami, ma per me era dolce peso, quindi non sento molto il sollievo della liberazione. Ho dunque ottenuto il diploma con pieni voti assoluti. Tre professori mi hanno data anche la lode, ma due si sono opposti, perché avevo segnato molte mancanze durante l’anno (i due mesi che fui ammalata). La mia tesi sulle bugie piacque molto per l’originalità. Dopo l’esame mi recai ad acquistare un libro da Zanichelli e dovendo rilasciargli il mio nome fu colpito da «Pellegrina» e disse inconsciamente: «Pellegrino Artusi». Ed io: «È mio zio!». E lui «Ah! si? fu qui sabato scorso ora è a Castel S. Pietro». Le dirò che mi venne subito la voglia di venire a salutarla, ma mentre mi dirigevo alla stazione indecisa di prendere o no il biglietto solo per Castello, non riuscivo ad afferrare, col gancio della memoria, il nome del signore che certamente la ospita. Daltronde piovigginava dal cielo minaccioso. Giunta a casa ho trovato il nome della povera signora Angelica segnato sul libretto degli indirizzi. La cartolina, spedita gentilmente da Marietta, portava il timbro della ferrovia e io li aveva creduti di passaggio a Bologna diretti a Forlì. Mario è ancora sotto alle forche caudine; quest’anno ha un osso duro da rodere. La licenza tecnica non è facil cosa, tanto più che vengono trattati con molto rigore. Coi saluti più affettuosi da parte di tutti gradisca un bacio affettuoso da me, da Mario. Uno anche a Marietta. Aff. Bina.

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