Babini Pellegrina | 04/12/1901 | n.77
Trascrizione CCM
Lugo (RA) 4 dicembre 1901
Carissimo zio
Immaginavo che la lettera mia si era smarrita. Io desideravo di venir domani a Firenze e poi ritornare con la zia dopo le feste per starci di più. Credendola guarita volevo procurarmi un divertimento più lungo. Ora invece faremo come eravamo prima combinati. Si viene, si parte assieme con la speranza però di trovarla a star bene. Capisco quanta pazienza le sia necessaria per sopportare il male in questi giorni di tedio insopportabile. Questa mattina io piangevo come una bambina straziata dai geloni… oh il freddo, il freddo! E non ci si può ribellare e bisogna pazientare impotenti. E il raffreddore, e la tosse e cento diavoli e mille mostri che ti fanno disperare. Proprio no, la poesia dell’inverno non la capisco! Luce e calore vuol essere! Azzurro e sole altro che grigio e pioggia! Ma ahimè le belle giornate sono ancora lontane e bisogna croggiuolarsi ancora un pezzo in queste sublimi delizie! Intanto nell’attesa di rivederci presto passino i giorni meno uggiosi. Si abbia tanto riguardo, stia allegro e vedrà che col freddo cesseranno i malanni. Saluti di tutta la famiglia anche per Marietta e Francesco. Un bacio di cuore da me e Mario. Aff.ma nipote Pellegrina.