Cavina Giulia | 14/02/1908 | n.629
Trascrizione CCM
Bologna 14 febbraio 1908
Stimatissimo signor Artusi
L’altro ieri venne da me mio fratello, e mi portò i suoi gentili saluti e le sue buone notizie. La ringrazio dei primi e mi compiaccio rallegrandomi della seconda, sentendo che l’inverno lo passa in buona salute. Io pure sono stata bene, così Maria la quale dopo la malattia si è svegliato un appetito da comediante di modo ella è grassa e fiorente. E Marietta come sta? Aspetto sempre che la mi scriva, ma passano i giorni ed io non ricevo nulla da Lei, neanche mi ebbi un augurio per il Natale! Comprendo come abbia sempre daffare percui la compatisco e non per questo le voglio meno bene, me la saluti tanto di grazia. Se non avessi questo maggio la noia dello sgombro della casa, avrei dato una scappatina a Firenze per dare a Lei ed a Marietta un saluto e rivederli che ne ho tanto desiderio: sarà il male di rimandare il viaggetto ad altra epoca. Come prevedevo, mi tocca cambiare appartamento, per non andare in cerca ho preso un appartamento al piano terreno della stessa casa: non già ch’io sia contenta di questo cambio, ma per rimanere in questa località ho preferito e poi non si trova nulla di buono, tutti gli affitti sono aumentati, ormai per quelli che sono misurati a finanze non sapranno più dove alloggiare. Anche Giuseppe cambia di casa: esso va a stare in una casa di brutta apparenza ma in una località splendida proprio quella ch’io desideravo prendesse in affitto. Non è molto che ritirai il legato lasciatomi dal povero monsignore mio cugino: delle 5000 lire il governo se n’è mangiato 625. Come ci ho pianto dietro! Ci ha preso come cugini il 12,50. Colle quattro mila lire ho comprato delle cartelle del consolidato, che m’hanno detto, che per tre anni il frutto del 3,75 non varia. Ho fatto bene? Se senza suo incomodo mi scrive qualche volta, l’avrò carissimo, intanto si abbia il ricambio de’ suoi cordiali saluti inviatimi, e la ringrazio di ricordarmi. Augurandole salute le stringo la mano Giulietta Cavina.
P.S. Maria la riverisce, saluti a Francesco.