Bonavita Antonio | 27/04/1909 | n.484
Trascrizione CCM
Forlì 27 aprile 1909
Signor Pellegrino
Le accludo una lettera del Consorzio idraulico di Forlimpopoli che comunica di mettere mano ai lavori per l’apertura di uno scolo che intacca la di Lei proprietà della larga. Anni fa io mi interessai per avere in quella plaga qualche scolo, perché tanto ne difetta, e dall’Amministrazione Consorziale mi si promise il lavoro a condizione che il terreno da espropriarsi venisse concesso gratuitamente. Come ricorderà le comunicai la cosa e Lei aderì, e così fecero altri proprietari. Il terreno espropriato è poca cosa, come potrà rilevare dalla specifica unità, perché di tratta complessivamente di metri quadrati 498,16 del valore di circa 80 lire. Nella specifica è indicata l’indennità per la costruzione dei ponti attraverso lo scolo, ma le amministrazioni consorziali però pagano per solito tali indennità solo quando i ponti esistevano già; per non pregiudicare la cosa non ò visto schiarimenti e se l’indennità ci verrà pagata tanto meglio, così risparmieremo la spesa. Per informarla il più esattamente possibile delle condizioni delle colture dell’annata nella larga, oggi stesso ò girato tutti gli appezzamenti; vi è il grano che qualche cosa potrà fare se sarà sarchiato per liberarlo dalle cattive erbe, bisognerebbe anche aiutarlo con qualche poco di nitrato, ma non mi sento di farlo per paura di non indovinarla; quello che è indispensabile fare per raccogliere qualche cosa è la sarchiatura e per questa bisognerà prendere qualche opera. Il terreno investito a prato non si falcia perché non c’è nulla, non so come faremo ad alimentare i soli animali indispensabili per la lavorazione del terreno. In generale tutta la zona difetta di foraggio. La proprietà nella larga si va di giorno in giorno frazionando e popolando di casupole che vengono costruite da dei braccianti sopra piccole porzioni di terreno. In queste case poi si tengono vitelli, maiali e un asino e per mantenerli, donne, ragazzi e vecchi vanno in cerca di mangimi e chi più ci va di mezzo è chi possede del terreno lontano da casa; crederei quindi conveniente man mano che se ne presenterà l’ocasione vendere gli appezzamenti della larga e specialmente i più incomodi e maggiormente danneggiati. Se ne conviene mi informi che farò le pratiche necessarie. Anche da Grotto vi sarà un poco di scarsità di foraggio, ma non mai mancanza assoluta come nella larga di S. Andrea. La prego salutare la Maria e perdonare se per cosa indipendente dalla mia volontà debbo darle comunicazioni spiacevoli. Dev.mo A. Bonavita.