Carteggio

Bonavita Antonio | 28/04/1908 | n.445

Lettera | Emilia-Romagna

Trascrizione CCM

Forlì 28 aprile 1908

Signor Pellegrino

Non mi lagno per le osservazioni che Ella può avere ragione di fare, ma mi spiace di non poter condurre le cose in modo da curare il suo interesse e riescire ad accontentarla. Nell’ultima sua si duole di quanto à sofferto per il Gordini ed à tutte le ragioni, ma se riflettesse che se io mi fossi contenuto a seconda delle sue idee e non mi fosse stato a cuore il suo interesse, chi sa a quanto il danno poteva ascendere. Se poi venisse nella determinazione di licenziare il nuovo colono sarebbe un vero disastro perché oggi non è possibile esercitare dei diritti. Lei Signor Pellegrino si è trovato qua in tempi ben diversi e non può farsi un’idea della situazione. Ricorderà quanto è accaduto al Fornasari e non è un caso isolato; adesso pare che di nuovo debba trovarsi in degli imbarazzi quel disgraziato di Brasini che era riuscito a trovare un nuovo colono senza il consenso delle organizzazioni. Ora gli hanno boicottato il fondo e il colono il quale pare sia costretto dalla disperazione ad andarsene e nessuno può a questi inconvenienti mettere riparo. Al zuccherificio vi è lo sciopero dei braccianti che minaccia di mandare a male la lavorazione delle bietole se dalla società Eridania non si licenziano 20 operai rimasti fedeli alla fabbrica. Le autorità temono dei disordini e se la fabbrica non lavorasse il danno per il solo comune di Forlì si calcola di qualche milione di lire. Non voglio infastidirla più oltre e mi lusingo che Ella comprenderà che oggi un agente è di continuo fra l’incudine e il martello. Con ogni maniera di stima dev.mo Antonio Bonavita.

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