Carteggio

Bonavita Antonio | 18/03/1908 | n.442

Lettera | Emilia-Romagna

Trascrizione CCM

Forlì 18 marzo 1908

Signor Pellegrino

Le accuso ricevuta del vaglia di £ 345,35. L’osservazione che Ella fa circa alla repartizione della spesa per concime di stalla pel colono Grotto è giustissima perché ò trovato che in passato è sempre stato addebitato della metà. Sono incorso nell’errore perché qui i coloni hanno al terzo la spesa, per acquisto di stallatico. Corregerò e darò credito a Lei per la somma che avevo addebitato in meno a Grotto. Per il podere di S. Andrea cerco di fare il meglio possibile. Per le viti si è già fatto qualchecosa, ò fatto fare molti impianti di prato, ma ò paura che le brinate di questi giorni abbino mandato a male le piantine di medica e di lupinella. Se invece di essere solleciti si fosse stati indolenti forse si indovinava. Per il bestiame è stato necessario provvedere una quantità di foraggio non indifferente per evitare che quei poveri animali morissero quasi di fame. Per l’allevamento dei maiali, la massa dei coloni è in agitazione e si rifiutano di tenerli se il padrone non corrisponde loro 6 staia di formentone per capo. Gli interessati in queste agitazioni non li lasciano un momento in pace e il loro scopo è di distruggere la mezzadria. L’unico proprietario, certo Fornasari, fra i tanti del comune che avevano dato comiato ai coloni l’anno scorso e che à tenuto fermo à il podere boicotato non solo dai coloni, ma anche dai braccianti; ed ora in nessun modo può coltivare il suo terreno. Giorni sono a Reggio Emilia è stato tenuto un congresso di coloni di varie regioni non esclusi quelli di Romagna (presiedeva un colono della Congregazione di qui e del mio reparto). L’ordine del giorno votato stabilisce che i coloni non debbono pagare tasse di sorta, che gli attrezzi sieno forniti dal proprietario, che seano abboliti il giogatico, l’allevamento del maiale e le regalie e varie altre cose che non ricordo. Vedremo come finirà. Il suicidio del tipografo Bordandini è dovuto a dissesti finanziari, nessuno prevedeva una risoluzione del genere perchè era un buontempone. Uno che non lascia pensare troppo bene di se è Bandini; da che è morta la Marianna non sono andato più in casa, ne lo ò più frequentato, lui però cerca l’occasione di incontrarmi qualche volta, e giorni fa nella circostanza della disgrazia Bordandini fece un grande sfogo a carico dei suoi amici, e non escluso me e fece capire che una volta o l’altra a lui non rimaneva che imitare Bordandini. Speriamo che questo non sia. Si vede che non si avrà da stare in pace un sol momento; io invece lo desidererei tanto. Abbia la bontà di salutare la Maria e mi creda dev.mo Antonio Bonavita.

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