Bonavita Antonio | 09/02/1908 | n.439
Trascrizione CCM
Forlì 9 febbraio 1908
Signor Pellegrino
Sarei in pronto col conto c(orren)te, ma visto che Lei desidera vendere anche la canapa, lo ò tenuto in sospeso. Ieri fui da Grotto per sentire cosa pensava circa al prezzo; ne ebbi in risposta che se il padrone desiderava venderla, si rimetteva completamente. Stamani ò interpellato un negoziante e pare che le 90 lire si raggiungano ancora. Domani che è giorno di mercato vedrò cosa si potrà fare. Mi fa meraviglia il sentire in che stato gli è pervenuto il pollame perché qui era in ottime condizioni e avrebbe dovuto essere a Firenze il giorno successivo perché partito la sera istessa che ne feci la spedizione. Ò sentito con piacere che il formaggio era buono, il merito per la scelta però non è mio, ma della persona che incaricai di trovarlo. Sarà stato forse anche il caso perché in generale tutti si lagnano per non essere facile trovarlo buono. Se buono ancora non sarà vorrà tenermi per iscusato perché non dipenderà dalla mia volontà. L’atuale colono di S. Andrea era mezzadro di un podere sito nelle vicinanze di Meldola; dal proprietario fu licenziato col pretesto di voler lavorare da se il podere. Date le condizioni critiche per l’agitazione, e forse anche i pochi requisiti, non gli fu possibile trovare una colonia e si ridusse a pigione dove rimase per poco tempo. Il Gordini non glie lo ò ricordato più per il fatto che credevo riescisse a Lei poco gradito e anche perché dopo quanto di spiacevole è passato fra me e quella famiglia, mi urta anche solo incontrarli da lontano, e non mi sono interessato più di loro. So però che usciti dal podere di S. Andrea sono andati provvisoriamente in un fondo della signora c(onte)ssa Prati dove rimasero pochissimo causa disaccordi a motivo delle leghe. Sono stati a pigione per qualche poco ed ora hanno avuto la fortuna di trovare un buonissimo podere in S. Rinaldo di spettanza di certo signor Fronticelli che risiede a Bologna. Ricambio a Maria gli auguri e la ringrazio. Lei gradisca che mi professi dev.mo Antonio Bonavita