Carteggio

Almerici Blandina | 08/10/1908 | n.27

Lettera | Emilia-Romagna

Trascrizione CCM

Bologna 8 ottobre 1908

Preg.mo signor Artusi

Ricevetti con molto piacere la sua cartolina alla vigilia di partire per Bologna, ove sono per liberarmi del mio male all’occhio destro. Ho subito felicemente una piccola operazione, ed il mio occhio si è proprio risanato, Ora, devo seguitare una cura un po’ lunga e noiosa, ma che faccio volontieri desiderosa d’ottenere la guarigione, che sospiro da tanto tempo. Mi trovo all’albergo Tre Re ch’Ella non riconoscerebbe se non vi è stato da tempo, perché tutto rimodernato ed ho con me una cameriera, giacché Margherita, dopo avermi fatto compagnia i primi giorni, è stata destinata a fare le mie veci a casa e pare se la cavi bene. È rimasta molto soddisfatta del suo viaggio a Monaco e di aver visitato Trento e Insbruk nell’andare e Lucerna, Zurigo, Lugano ecc. al ritorno. Ha veduto tante belle cose, che credo abbia notate per averne meglio il ricordo e si è divertita molto ad onta della stagione contraria che sempre li accompagnò. Ebbero quasi sempre pioggia e un freddo di novembre. Per fortuna non si sono presi nessun malanno, sebbene fossero poco provvisti di vestiario pesante. I miei viaggiatori sono stati accolti là con mille gentilezze dalle nostre mademoiselles e dai loro parenti. Una ha sposato l’ingegnere capo dei tram elettrici di Monaco. Fu offerto loro un gran pranzo in un Hotel di primo ordine, ma i cibi tedeschi non furono molto graditi al gusto italiano. Buoni i dolci - squisite le paste. Margherita non poté abituarsi alla birra, né al pane coperto di semini di papavero o semi d’anici. Sono rimasti entusiasti della pulizia che regna in ogni luogo e che fa sembrare case, appartamenti, scuole un tutto nuovo e fresco. Nei caffè le paglie che danno per le bibite sono entro un tubetto di carta velina, perché le mani della kelerina non le infettino!! Là le donne sostituiscono l’uomo in molti impieghi, alti e bassi. Non finirei più se dovessi ripeterle tutto quello che m’hanno raccontato e speriamo si presenti un’occasione di farlo a voce. Quando? non so, perché quest’anno andremo a Roma prima, per non far perdere tanti mesi di scuola a Sandrino. Ho ricevuto da Monaco diverse lettere da quelle signorine, nelle quali ho letto, con un po’ d’orgoglio materno ch’Ella saprà scusare, le simpatie incontrate da Litta, nella quale hanno notato anche la sua bontà e disinvoltura nel fare sempre tutto quello che faceva piacere al padre. Ed anche Almerico si è dovuto lodare di lei come turista instancabile e pronta. Spero che la presente la troverà ancora a Viareggio, poiché la splendida stagione l’avrà trattenuto in codesta ridente spiaggia, ove quest’anno ha anche il vantaggio di buona compagnia vicina. La prego de’ miei complimenti alla marchesa Guidi, se crede, de’ miei saluti alle sig. Pettini quando le vedrà e mi ricordi alle sue genti. Augurando a Lei perfetta salute mi dico sua obb.ma Blandina Almerici.

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