Carteggio

Bandini Giovanni | 27/10/1901 | n.195

Lettera | Emilia-Romagna

Trascrizione CCM

Forlì 27 ottobre 1901

Preg.mo signor Artusi Pellegrino - Firenze

Le confermo l’ultima mia cartolina. Solo oggi ho potuto farle la spedizione dei generi a lei noti essendo stati intenti questa settimana i contadini alla semina del grano. Solo questa mattina si sono fatti vedere. A mezzo ferrovia e grande velocità riceverà sette colli così ripartiti cioè 1 sacco contenente uno staio farina entro al quale si trova un sacchetto di farina gialla. 1 sacco formentone ossia uno staio entro al quale troverà fagiuoli di due qualità non essendoci quelli dall’occhio i quali per la troppa siccità non sono neppure nati. 1 sacco di scarto grano ricavato dalla crivellatura, una parte è discreta ma l’altra è tutto grano forato dalle tignole, gliene avrei potuto mandare dell’altro avendone ancora quasi due staia ma vedo che non vale la pena e che i polli non lo beccano neppure resta tuttavia a sua disposizione. 2 cesti frutta, in una troverà poche noci delle nespole e delle pere nell’altro tutto pieno di pere, le pere dopo che le portarono ne sarà andato a male un buon terzo quantunque Annita si ingegnasse a curarle il più possibile. Una gabbia contenente otto capi pollame per questi per una nuova disposizione ministeriale ho dovuto pagare £ 0,50 per un certificato veterinario per la sanità del pollame. Una cassetta contenente 48 uova di sei mesi ben condizionata. Acluso alla presente troverà il c(on)to dell’uva, lo statino del formentone e le bollette di 5a rata tasse. Il c(on)to c(orren)te non ho creduto spedirglielo perché incompleto. Grotto deve ancora regolare la partita del formentone comprato. Bonavita essendosi ammalato seriamente il muratore che lavorava a S. Andrea per essere caduto sotto ad un carro dovè sospende gli ultimi lavori a S. Andrea per cui egli in attesa da un giorno all’altro che questi si rimettesse al lavoro ha lasciato correre e io non ho somministrato a Bonavita che degl’acconti senza avere per la ragione suindicata ancora alcuna nota dei lavori eseguiti. Se tuttavia volesse il c(on)to c(orren)te glielo mando magari incompleto. Senz’altro a dirle per ora lo saluto cordialmente assieme a Marietta anche per parte della mia famiglia la quale spera che dopo il ritorno a Firenze la sua salute sia tornata allo stato primitivo. Mi creda il sempre suo aff.mo cugino ed amico Bandini Giovanni.

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