Carteggio

Guerrini Olindo | 30/12/1902 | n.1935

Lettera

Trascrizione CCM

Car.mo Signor Artusi

Come potremmo dimenticarla quando, quasi tutti i giorni, il suo aureo libro ci ricorda l’autore?

Siamo ben lieti ne sentire che l’inverno non le è troppo nemico.

Anche noi, benchè attorniati da mille casi d’influenza, finora stiamo bene.

L’estate scorsa il mio ragazzo fu addottorato in medicina con molto onore.

Dopo la laurea, inforcammo la bicicletta e, pel Moncenisio e la Savoia, calammo a Ginevra. Nel ritorno tenemmo il litorale per giungere a Livorno e, per Firenze, valicare l’Appennino a Montepiano. Passammo quindi da Viareggio, ma non ci fu tempo di cercar Lei. Capirà: da Spezia a Livorno tutto d’un fiato, è un bell’andare e bisognava far economia d’ore e di minuti.

Negli studi che faccio saltuariamente per l’Arte di cucinare gli avanzi, mi sono abbattuto in cetre polpette involte nella rete come i fegatelli ad arrostite. Si sa, sono polpette, ma, per cambiare, val la pena di provarle. Ella ha inteso: faccia le polpette al solito modo, sode e saporite, le involga nella rete, coll’alloro se le garba, le infilzi in uno spiedino e le arrostisca a suo modo. Io le metto in graticola.

Se le riescono, le metta in una nuova edizione che auguro prossima, nella quale i fegatelli potrebbero avere una ricetta a parte: perché ora Ella li ricorda di passata nella ricetta dei fegatelli in conserva.

Tengo per ultimo gli auguri pel nuovo anno, che, per esser gli ultimi, non sono meno sinceri. A me si unisce tutta la famiglia qui presente che, con un coro all’unissono, le manda mille saluti e le desidera ogni benedizione.

Ed ora mi creda

Suo Devotissimo

O. Guerrini

Bologna 30,XII,’902

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