Carteggio

Trascrizione CCM

[Forlì] 26 novembre 1907

Pregiatissimo signore

Incaricata da suor Giuseppina, vengo a manifestarle un segreto, findente di essere tenuta coperta. Come già le sarà noto don Luigi il suo nipote si trova in grande angustie per motivo della sorella Mariuccia la quale non è voluta più stare in casa con lui. À la serva ma ora va via. Poverino, ha scritto a suor Giuseppina dicendole che l’avrebbe desiderata a casa per qualche mese pregando nell’istesso tempo i superiori a non negarle questo conforto che solo le rimane. Fa compassione, ma che vuole vi sono dei cuori che non sentono l’altrui dolore, e quindi non ha ottenuto questo permesso. Suor Giuseppina pure desiderava tanto di poter consolare un suo fratello, ma sottomessa com’è all’ubbidienza non azzarda imporsi. In mezzo a questo dispiacere, pensa a lei ed io mi sono presa l’impegno di scriverle, ma noti bene di nascosto della superiora, la sua prudenza saprà tener tutto celato. Mi raccomando scriva subito, ma scriva proprio a suor Giusep(pina) si faccia sentire e dica nella sulla lettera che se non va subito da suo fratello per qualche tempo saprà lei farla andare per sempre. Lei solo sarà buono di farle avere questo permesso, non abbia timore di sua nipote scriva pure inquieto perché sapendo tutto non riceverà nessuna impressione. Può aggiungere che vuole subito la risposta che sia andata perché se non va penserà lei al resto. Può aggiungere che vuole subito la risposta che sia andata perché se non va penserà Lei al resto. L’avverto però, se dovesse ricevere lettera e non fosse carattere di sua nipote ritorni a scrivere più inchiueto. Avrà già capito, le torno a raccomandarle segretezza e colla speranza di un’ottima riuscita le porgo i miei più distinti ossequi uniti a quelli di suor Giu(seppina) e mi firmo suor Caterina.

Confermo tutto io suor Giuseppina mi racomando non faccia conosere niente che abbia ricevuto questa lettera.¹