Zattini (don) Luigi | 30/07/1907 | n.1771
Trascrizione CCM
Bertinoro [FO] 30 luglio 1907
Cariss(im)o zio
Quante volte in tutto il tempo che non le ho scritto, il mio pensiero è volato a Lei. Avrei voluto tenerLa informata ogni giorno delle cose nostre e della Mariuccia. L’accasciamento mio per l’aggravarsi della Mariuccia fu tale che non m’era possibile scrivere se non nervosamente ed astrettovi dalla necessità. Per questo ho lasciato correre tanto tempo senza scriverle. Ma poi raccomandai a Bina d’informarla da Lugo della malattia di Mariuccia, e credo l’abbia fatto da qualche tempo. Ora che è ritornata la calma, ecco che qua me stesso la ragguaglio della malattia di Mariuccia e delle mie cose. Dopo che Mariuccia fu nella casa di salute d’Imola (m.b. di Bologna in Imola) mi pervennero due o tre volte alla settimana notizie sempre migliori, fino a che rimessasi in forze le furono applicate ad intervalli di giorni le docciature con esito soddisfacente. Io era già stato a vederla e ne era rimasto contento. Se non che alli 8 del finiente mese le prese una collica intestinale, cioè a aria, una gastro-enterite-acuta che in breve, e per la continua diarrea sanguigna e per non poter ritenere alcuna cosa causa il continuato vomito, la ridusse agli estremi. Nicola, informato, arrivò qui il giorno 15 per vedere Mariuccia e si trattenne sino al 22 e così visitammo insieme e coi parenti di Lugo e di Faenza la Mariuccia tre volte mentre il pericolo di una catastrofe era quasi iminente. Al venerdì 19 le furono amministrati gli estremi sacramenti della chiesa, che essa richiese con insistenza. Al sabato mattina noi la vedemmo alquanto sollevata così che rinacque in noi una languida speranza che potesse superare la gravissima crisi, sebbene i medici Zarettini, Mondinie Baroncini, che l’assistevano e curavano ci pregarono di volerci illuderci poiché lo stato della malattia era gravissimo. Al lunedì un telegramma del direttore ci annunzia che Mariuccia va lentamente migliorando e sperasi bene. Al 26 corrente siamo nuovamente informati che le condizioni di Mariuccia sono relativamente discrete e ci mandava i suoi saluti a mezzo del direttore. Ora sono tranquillo perché ho fiducia di poter riavere a casa Mariuccia guarita. Certamente mi spaventa un po la spesa incontrata e quella da farsi prima che Mariuccia sia in grado di poter ritornare a casa sana. Ma spero che la Provvidenza non mi mancherà del suo aiuto per poter pagare quanto in questa circostanza ho dovuto fare di debiti onde sostenere e anticipare tutte le spese. Malvina essa pure in questa circostanza mi ha dato da fare e me ne darà sempre perché si è messo in testa di volere a tutti i patti ritornare in casa a prendere il posto di padrona poiché non c’è Mariuccia. Per tal modo forma non solo una croce terribile a me ma anche a qualsiasi onesta persona che voglia prestarsi al governo della casa perché deve affrontare le sue ire ed ingiuriose invettive. Io le ho sospeso il sussidio di £ 10 avvertendola che non la aiuterò più finché non tornerà a Forlì donde da sei anni era qui venuta per crocifiggermi più da vicino. Manterò la parola finché non avrà sloggiato da Bertinoro. Suor Giuseppina sta bene abbastanza. È qui con me Checco figlio di Nicola il quale mi fa buona compagnia. Da Lugo la Bina mi ha recapitato l’unita stampa dicendomi che ha fatto il giro di tutta Lugo. Ma proprio che la Rosina si mariti così male?… Chi lo avrebbe detto? Mi si dice anche l’atto civile di matrimonio è stato fatto sabato sera. È mo vero che con quel suo fidanzato venne costì in automobile e si ebbe le più belle accoglienze (a detta della Isolina) del mondo. Gradisca i miei saluti; anche prego di salutare Marietta e Francesco. Aff(ettuosissi)mo suo d(on) Zattini Luigi.
Prego di rimettermi l’acclusa stampa perché Bina se sapesse che io la ho mandata a lei potrebbe averne dispiacere.