Trevisan Francesco | 19/12/1907 | n.1665
Trascrizione CCM
Povolaro vicentino [VI] 19 dicembre 1907
Egregio signore,
quest’anno voglio essere io il primo ad augurarle felice il primo del nuovo con un lungo seguito di fortuna e di conforti. S’intende quei conforti, che sono desiderabili da noi invecchiati dal lungo corso del tempo, dai lavori e dalle vicende inevitabili della vita. Io la spero tuttavia sano, aitante e pieno del suo naturale spirito arguto e, saggiamente, lepido. «Io», le dirò con Dante, «Io mi son un che quando…» spirano e ruggono i venti dell’inverno mi tappo in casa e tiro là quasi sequestrato dal mondo italico, che, a’ nostri giorni, in vero, ci procura disinganni, sdegni e peggio che almeno questi ultimi anni o mesi o giorni ci arridessero tranquilli! Come a me, così auguro a lei, egregio amico, e stringendole la mano me le ripeto aff. F. Trevisan.
Ieri gustai il suo Risotto alla Cacciatora.