Sabatini Marietta | 08/07/1901 | n.1579
Trascrizione CCM
Firenze 8 luglio 1901
Pregiatissimo sig.re Artusi
Dirrà che son morta, ma invece son viva, e sono giunta qui questa mattina sana e salva. E lei come stà, come se la passa, io sarei ritornata qui sabato, ma giunta ai bagni, non mi vollero far partire perché assistessi alla grande festa per Verdi; è per verità mi sono divertita, perché hò potuto assistere à tutto compreso il teatro ieri sera. Il più che mi sia piaciuto e stato la conferenza di Pansacchi; quante volte mi auguravo ci fosso Lei pure. Tranne questi due giorni non mi sono mai mossa da casa mia, e sempre assediata da visite che ne ero davvero seccata. Mi scriva e mi dia sue notizie la saluto Marietta.
Trascrizione FA
Firenze, 8 luglio 1901 [AA, CAF, n° 1579; cartolina postale]
Marietta Sabatini a Pellegrino Artusi: Pensione Monari, Bagni della Porretta.
[Nota di Artusi] R 9 Lug;o 1901[1]
Pregiatissimo Sigre Artusi
Firenze 8 Luglio 1901
Dirrà che son morta: ma | invece son viva[2], è sono | giunta qui[3] questa mattina | sana e salva. E’ Lei come | stà, come se la passa ? io | sarei ritornata qui sabato[4], | ma giunta ai Bagni, non | mi vollero far partire per=|chè assistessi alla grande festa | per Verdi[5], è per verità mi | sono divertita, perchè hò | potuto assistere à tutto com=|preso il teatro ieri sera. | Il più che mi sia piaciu=|to e stato la conferenza di | Pansacchi[6], quante volte mi | auguravo ci fosse[7] Lei pure. | Tranne questi due giorni | non mi sono mai mossa da | casa mia, e sempre assediata | da visite, che ne ero davvero sec=|cata.
Mi scriva e mi dia sue # | # notizie la saluto.
Marietta[8]
Al[9] Pregiatissimo | Sig.re Pellegrino Artusi | Pensione Monari | Bagni della Porretta[10]
Note
[1] Sul lato anteriore della cartolina, in alto a sinistra
[2] «Dirrà che son morta: ma | invece son viva»] Come si ricava dalla lettera del 10 luglio 1901 (n° 1580 di questa corrispondenza), Marietta scrisse una cartolina ad Artusi il 4 luglio precedente. Nell’arco di tempo che intercorre tra la cartolina inviata il 4 luglio e quella dell’8 dello stesso mese, probabilmente Marietta non inviò ad Artusi altre missive.
[3]«qui»] A Firenze.
[4]Marietta si giustifica per essere ritornata in città con due giorni di ritardo rispetto a quanto precedentemente concordato (l’8 luglio 1901 era infatti lunedì: in rete è facilmente reperibile il calendario del 1901).
[5] «grande festa | per Verdi»] Commemorazione di Verdi, deceduto il 27 gennaio 1901; cfr. Giovanna Frosini, Parole in casa. I domestici scrittori di Pellegrino Artusi, in Il secolo artusiano, Atti del convegno (Firenze-Forlimpopoli 30 marzo-2 aprile 2011), a cura di Ead. e Massimo Montanari, Firenze, Accademia della Crusca, 2012, p. 75, nota 12.
[6] «la conferenza di | Pansacchi»] Si tratta di Enrico Panzacchi (1840-1904), uomo eclettico e di grande cultura, fu prosatore e poeta, critico d’arte e critico musicale, oratore e giornalista; con Olindo Guerrini e Giosue Carducci formò il triumvirato bolognese: cfr. Giovanna Frosini, Parole in casa. I domestici scrittori di Pellegrino Artusi, op. cit., p. 75, nota 12; Alessandro Merci, Panzacchi Enrico, in Dizionario Biografico degli italiani, vol. 81, Roma, Treccani (consultabile all’indirizzo https://www.treccani.it/enciclopedia/enrico-panzacchi/ (Dizionario-Biografico).
[7] Nel ms.: fosso.
[8] «# notizie [...] Marietta»] Nel margine sinistro del foglio.
[9] L’indirizzo è posto sul lato anteriore della cartolina.
[10] Rientrata a Firenze (come conferma il timbro postale) dopo aver trascorso alcuni giorni a Massa e Cozzile e ai Bagni di Montecatini, Marietta fa un breve resoconto del suo soggiorno, allietato dagli eventi organizzati a Montecatini in onore del grande musicista Verdi, scomparso alcuni mesi prima. Assistendo a rappresentazioni teatrali e a conferenze, Marietta non può far altro che pensare al suo padrone, e a come si sarebbe divertito se fosse stato presente. La conferenza di Panzacchi è interamente riportata sul quotidiano La Nazione, che alla commemorazione di Verdi dedicò la prima pagina dell’edizione dell’8 luglio 1901. Dal palco del Teatro delle Varietà, intorno alle 11, 40 del 7 luglio, Panzacchi celebrò l’illustre musicista con un lungo discorso, accolto dal pubblico con grandi applausi. Riporto di seguito uno stralcio del discorso, lo stesso che più di cent’anni fa, suscitò l’interesse e l’emozione di Marietta: «Giuseppe Verdi fortificò la coscienza del popolo italiano e la rivelò attraverso il linguaggio gagliardo, novo, ispirato dai suoi melodrammi. E non la coscienza estetica soltanto, ma anche, e più largamente, la coscienza civile e politica, coi dolori che la tormentavano, colle ribellioni che l’agitavano, con le speranze che le davano conforto. […] E dietro quella musica nuova gli stranieri cominciarono a sentire la vita di un altro popolo; non più un’Italia rassegnata e dormiente come si divertivano a raffigurarla nei protocolli delle cancellerie d’Europa, ma un’Italia che voleva finalmente rivivere con tutte le forze e con tutte le audacie del suo genio nazionale. […] E fu così grande di per sé solo e più grande apparirà, io credo, quando sarà giudicato dagli storici in mezzo a tutti gli elementi, le peripezie, i contrasti portentosi dell’epoca musicale nella quale il Verdi visse e trionfò…»; cfr. La Nazione, anno XLIII, n. 189.