Carteggio

Ruffilli Francesco | 08/08/1907 | n.1555

Lettera | Toscana

Trascrizione CCM

Firenze 8 agosto 1907

Pregg.mo signor padrone

Sono per dirle che domenica vidi uno di quei scrivani del Landi, e gli domandai quando potevano essere pronti un po di copie del suo libro, lui mi disse che forse alla fine della settimana. Gli dirrò che qui in casa ce muratori che fanno dei lavori, giu al pozzo nero che mettano dei tubi per sfiato, come pure trombai, insomma è tutto un su e giu che vanno sul tetto di continuo e io ierisera dopo andato via i manifatori andai dal Landi ma era già chiusa la stamperia, allora oggi a mezzogiorno nel tempo che i manifattori vanno a mangiare, sono ritornato dal Landi, con una bella solata e o trovato un scrivano e il rilegatore dove mi anno detto che per domani sono pronte duegento copie per lei; e che per sabato mille per il sig. Bemporad. Dunque io o detto che scrivo subito a lei, e che senza un aviso non le stiano portare, che se lei crede di dare un aviso di spedizione, io qui non o nessuna cartolina di richiete di libri, fuori di quelle che sa lei, dunque lei farrà come crede. Come mi disse o scritto a mio fratello con risposta, dove mi dice che il vino è quaranta quattro litri, che importa £ 17,60, più £ 4,25 di spedizione, in tutto importa £ 21,85 Gia la damigiana non sta bene di quel bollo che a, anno gia fatto pagare e di più pure nel dazio; e poi mi anno detto, che quando il bollo non è del comune di Firenze non è vallido, insomma non si capisse più nulla. I fumista non si sono ancora visti, dicono sempre da un giorno all’altro, basta vedremo. O già fatto la conserva di pomodori, il lampone ce ne sempre poco, ma da un giorno all’altro ce da averlo un prezzo discreto. Qui fa un gran caldo soffocante che non si respira. Altro non mi resta che salutarlo distintamente, come Marietta, mi dico suo servo Francesco Ruffilli.

P.S. Mi dice Romeo che mia sorella sta peggio, non ci voleva anche questa.

Trascrizione FA

Firenze, 8 agosto 1907 [AA, CAF, n° 1555; lettera]

Francesco Ruffilli a Pellegrino Artusi [manca la busta con l’indirizzo].

[Nota di Artusi] R 9 Agosto 1907 | Detto

Firenze 8 Agosto 1907.

Preggmo1. Signor Padrone

Sono per dirle che Domeni-|ca vidi uno di quei scrivani del | Landi, e gli domandai quando | potevano essere pronti un po di | copie del suo libro, lui mi | disse che forse alla fine della | settimana. Gli dirrò che qui | in casa ce muratori che fanno | dei lavori, giu al pozzo nero | che mettano dei tubi per sfia-|to, come pure trombai, insom-|ma è tutto un su è giu, | che vanno sul tetto di continuo, | ed io ierisera dopo andato via | i manifatori andai dal Landi | ma era gia chiusa la stamperia\\,// || allora oggi a mezzogiorno nel | tempo che i manifattori vanno | a mangiare, sono ritornato dal | Landi, con una bella solata, | e o trovato un scrivano e | il rilegatore dove mi anno | detto che per domani sono | pronte duegento copie per | lei; e che per Sabato mil-|le per il Sig. Bemporad2.

Dunque io o detto che scrivo | subito a lei, e che senza un | aviso non le stiano portare, | che se lei crede di dare unaviso | di spedizione, io qui non o | nessuna cartolina di richie[s]te | di libri, fuori di quelle che | sa lei, dunque lei farrà | come crede. || Come mi disse o scritto a mio | fratello, con risposta, dove mi | dice che il vino è quaranta-|quattro litri, che importa | £ 17,60, più £ 4,25 di spedizio-|ne, in tutto importa £ 21,85. | Gia la damigiana non sta bene | di quel bollo che a, anno | gia fatto pagare di più pure | nel dazio; e poi mi anno | detto, che quando il bollo | non è del comune di Firenze, | non è vallido3, in somma non | si capisse più nulla. I fumi-|sta non si sono ancora visti, | dicano sempre da un giorno | all’altro, basta vedremo, ||

O gia fatto la conserva di | pomodori, il lampone ce ne | sempre poco, ma da un giorno | all’altro ce da averlo con | un prezzo discreto, | Qui fa un gran caldo sof-|focante che non si respira, | Altro non mi resta che | salutarlo distintamente, come | Marietta, mi dico suo servo

Francesco Ruffilli

P.S.

Mi dice Romeo che | mia sorella sta peggio4, non | ci voleva anche questa,



1 Preg- è corretto su altre lettere.

2 Si tratta dell’editore Bemporad di Firenze. Dall’inizio del Novecento in poi, si occupò della distribuzione della Scienza in cucina su una più ampia scala; Artusi, tuttavia, continuò sempre a vendere le copie del suo libro proprio dalla abitazione di piazza D’Azeglio. Cfr. Giovanna Frosini, La Scienza degli italiani. Storie di un libro fortunato, in La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, ristampa anastatica della prima edizione 1891, Firenze, Giunti, 2011, p. 13; Giovanna Frosini, Parole in casa. I domestici scrittori di Pellegrino Artusi, in Il secolo artusiano, Atti del convegno (Firenze-Forlimpopoli 30 marzo-2 aprile 2011), a cura di Giovanna Frosini e Massimo Montanari, Firenze, Accademia della Crusca, 2012, p. 78.

3 La legge del 20 luglio 1864, n.1832 sanciva l’istituzione nel Regno d’Italia di dazi sui beni di consumo, specialmente per il trasporto di vini, liquori, farine, carni e altri beni di prima necessità. Veniva inoltre concesso ai Comuni di stabilire dazi propri, relativi a beni non sottoposti a dazio governativo. Vedi Salvatore Villani, Appendice 1. La finanza pubblica e le imposte sui consumi (1862-1913), in Rivista economica del Mezzogiorno, fascicolo 3, Bologna, il Mulino, 2011.

4 Non è possibile capire a quale sorella si riferisca Francesco.

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