Malfatti Maria | 20/12/1909 | n.1197
Trascrizione CCM
Viareggio [LU] 20 dicembre 1909
Gent.mo signor Artusi
Chi sa che cosa avrà detto di noi di non avere subito risposta alla sua si gentile e premurosa lettera; ma ci perdoni per questa volta e voglia compatirci del nostro sì lungo ritardo. Le premure e l’affezione che sempre ci ha dimostrato non possono farci dimenticare la di lei persona, e più l’ultima prova che ce ne ha dato ha fatto sempre più suscitare in noi la stima e la riconoscenza che gli dovremo per sempre. Di nuovo ci scusi e voglia compatirci, Edoardo per il continuo lavoro che anche la sera fino al tardi l’obbligava, e me per il nuovo cambiamento della mia vita il nuovo ambiente e più la morte della mia cara sorella, così che in si breve tempo tutto questo intreccio di cose restava un po’ sbalordita. Nel mio nuovo stato posso dirgli che sono felicissima; la mia salute pure è molto migliorata mercé alle premure del mio caro sposo e dei miei buoni suoceri che hanno fatto tutto quello di cui io avevo proprio il desiderio per rendere così ancor più felice la mia nuova vita di sposa. Della mia povera Fortunata posso dirgli che della sua morte è stata rassegnatissima, unito al nostro dolore ci consola però il pensare che essendo stata nella sua vita esempio di vera virtù ne abbia almeno ora il merito in compenso delle sue passate sofferenze fisiche e morali. La mamma si fa abbastanza d’animo, anche di salute c’è da contentarsi, la nonna pure sta bene ed anche Mario. Vogliamo sperare che tanto lei, come la sig. Marietta Francesco e l’Itala stiano bene, e cogliendo l’occasione delle prossime feste gli auguriamo i nostri più sinceri auguri con mille felicitazioni per il nuovo Anno e per molti altri ancora. La ringraziamo infinitamente dell’invito che ci offre di venire a Firenze e in casa sua, se ci sarà dato volentieri l’accettiamo conoscendo che lei ne avrebbe piacere perché conosciamo che proprio lo fa di cuore. Saluti tanto la sig. Marietta per noi come pure Francesco e l’Itala e a lei di nuovo tante cose con uniti i nostri più sinceri saluti. Saluti ci diciamo Maria, Edoardo Puosi.