Carteggio

Babini Pellegrina | 20/11/1908 | n.102

Lettera | Emilia-Romagna

Trascrizione CCM

Portomaggiore (Ferrara) 20 novembre 1908

Carissimo zio

Certo Lei non immaginava che così presto dovessi compiacere il desiderio suo di sapermi entrata nella classe dei docenti. Comincio da un umile, eppur assai nobile scalino; dalla scuola elementare. Le dissi, a suo tempo, di aver preso il diploma di Direttrice… però, tale diploma, ha valore per un concorso solo quando è corredato da tre anni di pratica nell’insegnamento elementare. Ed è giusto: non si può dirigere se non quello che ben si conosce. E tutte le pratiche sono un po’ dure… Mi fu offerto questo posto in quinta maschile (£ 100 al mese) ed ho accettato nell’attesa di meglio tanto più che sono vicina a casa e sapevo di venire in una famiglia ottima sotto tutti i rapporti. Sono ancora molto disorientata, ma è tanto poco… quattro giorni soli. La mia scuoletta (36 monelli uno più vivace dell’altro) è assai simpatica ed ho dei tipetti graziosi. Provo, ed è naturale, quello sgomento indefinito che ci assale davanti a un compito che si presenta difficile e che richiede molta forza fisica e morale. Si affaccia, quasi minacciosa, la domanda: riuscirò? e si chiudono gli occhi e ci si lascia andare come quello che si butta nel vuoto… toccherà il fondo incolume? mah! il destino spalanca la porta e ci spinge, ma è muto ed è una sciocchezza interrogarlo al proposito… Brancoliamo, come nel giuoco a mosca-cieca, eterni [macchie d’inchiostro rendono illeggibili varie righe]… e al tatto cerchiamo […] riconoscere chi ci passa vicino […] salvo poi a rimanere […]sbalorditi se il […] fa l’altra burletta di sbendarci gli occhi! Ecco: io vado melanconicamente filosofando; effetto dell’ora e della sterminata dispoglia pianura che si svolge allo sguardo. Curioso! […] la stessa […] risentita sulla spiaggia […] e mare hanno per me la stessa dolente espressione! Idee!! sono […] e forse questo è il guaio. Ma del coraggio ne ho e spero che tutto andrà bene. Babbo avrà certamente ricevuto il libro. La poca voglia dell’Itala, va certamente attribuita alla giovane età, ma il tempo, che è un medico inesorabile, aspetta al varco e guarisce anche il male della poca voglia. La saluti con Marietta e Francesco. Mi scriva presto, la bacio affettuosamente Bina.

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