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Cecconi Enrico | 20/10/1901 | n.764

Lettera | Toscana

CCM Transcript

Firenze 21 ottobre 1901

21 via Luigi Alamanni, p. t.

Preg.mo sig. Artusi

Stamane quando mi hanno aperto la finestra, vedendo la brutta giornata che seguiva alla non meno brutta nottata, pensavo a Lei che si sarebbe deciso a lasciare Viareggio, il cui soggiorno doveva essere ormai poco piacevole. Poco dopo la posta mi ha recapitato il suo biglietto di ieri, dal quale, con mio dispiacere, ho appreso che Ella ha dovuto tornarsene non cacciato dal tempo cattivo, ma per meglio curare la sua salute. Sono però contento di sentire che oggi si è alzato, e spero significhi che Ella stia un poco meglio, e sia al principio della sua guarigione, cosa che Le auguro di gran cuore. Io non posso dirmi di essere del tutto libero dalla febbre, perché nel mezzo del giorno la mia temperatura si alza di qualche linea. Però da dieci o dodici giorni ho ripreso a mangiare senza averne inconvenienti, per cui spero riacquistare presto le forze, e poter anche quest’anno, sebben più tardi del solito, andare in Sardegna, dove spero guarire del tutto col cambiamento d’aria e di vita. Sono ben contento che la conserva di azzeruole Le sia ben riuscita. Posso dirle che mia sorella ha trovato buonissima quella di rose, e se ne serve per mescolarla al latte. Il suo debito col Pagni è poca cosa, £ 1,20 e penserà a ritirare il cestino, ma non vi è premura. Quella brava gente non ha ancora disarmato, e cerca sempre di procurare seccature. Il Berardi mi dicono siasi impiegato presso il marchese Viviani, ma ignoro cosa sia della sua bella. Con una cordiale stretta di mano mi creda suo aff.mo amico Cecconi.

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