Carteggio

Cecconi Enrico | 29/05/1901 | n.757

Lettera | Toscana

CCM Transcript

Firenze mercoledì 29 maggio [1901]

31 via Luigi Alamanni

Pregiatissimo sig. Artusi

Il biglietto col quale Ella mi avvertiva della sua visita non poteva arrivarmi né lunedì sera, né ieri mattina colla prima distribuzione, perché evidentemente fù impostato soltanto ieri, e anche dopo mezzogiorno. Perché Ella non abbia alcun dubbio le accludo il suo biglietto, che non ho aperto dal momento che me ne disse a voce il contenuto, e che le rimetto intatto acciò possa verificare come sul bollo postale, leggasi chiara la data e l’ora della levata, cioè 28 – 5 – 01 – 4.s (sera). Cosicché non l’ho ricevuto che con la prima distribuzione di questa mattina. Avendomi il giardiniere portato le rose, ho fatto subito la conserva, seguendo le indicazioni della sua ricetta, modificandola come concertammo, e cioè misi al fuoco 6 decilitri di acqua fredda, e quando alzò il bollore vi misi e lasciai le rose per 5 minuti. Ritiratele e scolatele bene, anche premendole, le misi nel mortaio con 200 grammi di zucchero e il sugo del ½ limone per pestarle il più possibile. Nell’acqua in cui avevano bollito le rose fu messo il restante zucchero e le rose pestate lasciandole bollire finché il siroppo preso fra due dita non ha dato segno di fare il filo. Quando stavasi per levare il tutto dal fuoco, si aggiunse un cucchiaino di Breton. Si è osservato una cosa curiosa. Le foglie di rosa mentre bollivano nell’acqua perderono il colore e diventarono bianche. Ma messe nel mortaio e pestandole, riacquistavano il loro colore di mano in mano che vi si strizzava il sugo di limone. Le mando subito il campione di questa seconda prova e la prego a volermi dire se le pare che sia riuscita una edizione migliorata. Le stringo la mano e mi creda suo aff.mo amico Cecconi.

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