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Cavina Giuseppe | 25/06/1910 | n.730

Lettera | Lazio

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Castel S. Pietro dell’Emilia [BO] 25 giugno 1910

Car(issi)mo Signor Pellegrino

L’indugio a risponderle alla di Lei graditissima lettera, è causato dal desiderio pure di soddisfare, per fare la gita a Firenze per rivederlo; ma varie circostanze si aglomerano infauste; prima coi muratori, dovendo riparazione da fare; essi hanno deciso di fare lo sciopero generale per consolidarietà. Si è cominciato la mietitura del grano, con aumento di paga a £ 5 cinque più la cibaria giornaliera per operaio e non mancano contestazioni fra di essi. Da qualche giorno, mi sento indisposto causa questa stagione sconcertata alla pioggia al cattivo tempo, attendevo pure si fosse portata in campagna la Giulietta, ma impedimenti glie lo vietano fino verso la metà di luglio; ciò non ostante vorei fare la scapata, per procurarmi il piacere di rivederla, ma a volo di ucello per due, ho tre giorni che sarebbe martedì 28 a mercoledì corrente colla corsa che giunge a Firenze nel mezzo giorno, per rippartire venerdì alle ore 15 per Bologna; questo se Le disturba sarebbe il predisposto. Augurandole salute, e buon animo, con cordiali saluti da me, e da Giulietta, a Lei, e ai suoi famigli. Sempre suo dev.mo aff.mo amico Giuseppe Cavina.

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