Cavina Giuseppe | 08/04/1909 | n.710
CCM Transcript
Bologna 8 aprile 1909
Car.mo Signor Pellegrino
Siamo giunti alle Feste Pasquali assorbendo gli effetti dell’inverno, nel proverbio verificatosi – Sole a Natale, rosticci a Pasqua – ci eravamo lusingati di avere una buona invernata; ma la fine febbraio una triste fase di freddo, neve, acque in abbondanza, e malanni conseguenti, coraggio pure dopo il cattivo dovrebbe venire il buono. Come trovasi di salute Lei? spero bene. Carlino pare del suo male ristabilito; io il solito variante raffredore; la Giulietta di salute sta bene. Si approssima la stagione campestre, speriamo in bene per poi nel giungere del caldo respirare una temperatura più omogenea quindi ripprendere le nostre consuetudini, e così procurarci il piacere di riavvicinarci, e rivederci in campagna; cominci pure a disporsi per far poi la strada del Monteceneri. In tale desiderio le invio buone Feste Pasquali augurandole felicità longevità, e ogni bene desiderabile; gradisca i cordiali saluti miei, e di Giulietta, favorisca farne partecipe la Marietta e Francesco. Sempre di Lei aff.mo amico Giuseppe Cavina.