Cavina Giuseppe | 14/08/1907 | n.690
CCM Transcript
Castel S. Pietro dell’Emilia [BO] 14 agosto 1907
Carissimo signor Pellegrino
Mi fa molto piacere nell’udire che trovasi in buona salute, e che abbia trovato un posto bello, salubre, con abbondante dilettevole compagnia. Le dirò che io stavo sempre in attesa del sig.r Pellegrino; ed ora dai fatti non posso persuadermi che causa del mancato rittrovo; sia un cretino indebito diverbio fra fratelli; ma che per qualunque apprezzamento possa qualificarsi la casa; l’intervento di persona saggia amica di famiglia come paciere, era la soluzione positiva di qualsiasi vertenza; molto più che l’offeso ero io, e l’ostinato era la sorella come dai fatti si vedeva. Il diverbio non era a Lei diretto, la dichiarazione mia dopo l’alterco colla servente, che dissi di non avere nessuno attrito con Lei, e di essere in buon accordo; a provare ciò, le mandai doni, generi, frutti; che sulle prime ricusò, poi accettò nella combinazione di trovarci per istrada scansava di vedermi. Nella circostanza dei due sgombri del mobiglio di casa mia, le chiesi l’opera sua almeno nei paneggiamenti; ricusò di prestarsi. Quando nel maggio mi scrisse Ella sig.r Pellegrino, prima che conoscesse simile divergenza, dove dimostrava piacere di portarsi da noi in compagnia; allora feci di tutto se era possibile di rimmuoverla almeno nella circostanza del di Lei soggiorno fra di noi; e invia una savia donnina di conoscenza in famiglia, colla di Lei lettera a persuaderla di por fine al dissapore; che per fatto mio quello che era stato più non se ne parlasse; rispose che in campagna non ci veniva – cosa dovevo fare di cederle – prostrarmi a Lei davanti; cosa che non facevo in chiesa, perché mi dolevano assai le ginocchia. Quella fada della servente, a un ascendente su l’animo della padrona, da farle perdere il bene dell’intelletto, come in approvate circostanze si è visto, e specialmente colla mamma che non poco ne soffriva – così sono passate le cose. Si conservi in salute e gradisca i sinceri e cordiali miei saluti. Di Lei dev.mo aff.mo amico Giuseppe Cavina.