Cavina Giulia | 19/12/1910 | n.656
CCM Transcript
Bologna 19 dicembre 1910
Stimatissimo signor Artusi
Se Ella mi avesse mai battezzato col nome di quelle bestiole colle orecchie lunghe avrebbe ragione perché conosco di essermelo meritato. Era mio dovere ringraziarlo prima d’ora dei cordiali saluti e auguri ch’Ella a mezzo di una lettera inviata a mio fratello mi faceva ed io per quella pigrizia propria, io credo della maggior parte delle donne per lo scrivere, rimanda tale occupazione e così sono intervenute circostanze che mi hanno costretto di ritardare anche più di quello certamente che avrei avuto intenzione. Ed ora che mi sono giustificata vengo a ringraziarla del pan forte che Ella si è compiaciuto inviarci come per sua gentilezza ha fatto tutti gli anni. Ed io come ho fatto sempre le faccio onore, ai ringraziamenti miei unisco quelli di mio fratello Giuseppe il quale al momento è un po’ disturbato per una fortissima indigestione che si ebbe l’altro ieri la sua perpetua. Davvero che stette molto male, il medico temeva di una congestione cerebrale ed anche era possibile che le sopraggiungesse una paralisi; ora sta un poco meglio, ma il medico non l’ha ancora lasciata. Per fortuna che erano già tornati dalla campagna così abbiamo potuto prestarci io e Maria si farebbe anche di più se mio fratello fosse un poco meno nervoso e più ragionevole, la pazienza che ci vuole, è indescrivibile. Mia intenzione era di scrivere quattro righe anche alla Marietta, per ora mi limito ad inviarle i migliori auguri ed i più affettuosi saluti accompagnati da un grosso bacio. Ed Ella signor Artusi si abbia il ricambio dei suoi gentili e cordiali auguri, in unione ai molti saluti miei e di mio fratello. Maria la riverisce e le fa tanti auguri. Saluti ed auguri dai conoscenti, in particolare dalla signora Monti, che anche ieri mi chiese di Lei. La salute della suddetta è di convalescente. Si abbia una stretta di mano dalla sua dev.ma Giulietta.