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Cavina Giulia | 15/10/1910 | n.654

Lettera | Emilia-Romagna

CCM Transcript

Monteceneri [BO] 15 ottobre 1910

Sti.mo signor Artusi

Da quanto Ella disse nell’ultima cartolina inviata a mio fratello, riguardo al suo ritorno a Firenze, io lo credo digià costà. Spero che la salute sua sia buona come pure quella di tutti di sua casa. Io pure sono sempre stata bene, come al presente. Domani lascierò la campagna dove ho passato l’estate. I prodotti in genere sono stati pochi; non parliamo poi dell’uva che è stata una vera miseria, io non ricordo mai un così magro raccolto. E questo lo si deve in parte all’ostinazione di Giuseppe di non voler curare la vite perché dice che costa troppo; ma io le assicuro che è cosa che dispiace veder andare a male così un bel impianto di vigneti. Non per questo lui è padrone e faccia come vuole non si ragiona. Dica un po’ signor Artusi arrichisce ancora il suo libro di cucina di nuove ricette perché io ne avrei una la quale è semplicissima, ma per il suo modo che viene preparata il piatto riesce molto appariscente se lo desidera gliela posso mandare. Come al solito fra conoscenti lo si ricorda sempre e non si manca di parlare del suo libro: creda pure che il suo nome sarà universale. Io le debbo dei saluti speciali della signora Monti, ch’Ella ben ricorderà, tanto più che era persona a Lei simpatica per la piacevolezza del suo conversare. La buona signora è sofferente da ormai 4 mesi di nefrite malattia che non si guarisce e che obbliga il sofferente a un regime di vita, specialmente riguardo alla nutrizione veramente antipatica per le molte esclusioni dei cibi e sempre mangiare cibi insipidi. Poveretta che sacrificio; se poi giovasse a qualche cosa ma temo purtroppo che non si rimetta; ne sono proprio dispiacente. Perdoni se l’ho trattenuto a lungo con questa mia, è un difetto di scarabocchiare molto, mi perdoni. Voglia salutarmi tanto, tanto la buona Marietta anche a nome di Maria e Carlino, i quali riveriscono Lei pure. Aggradisca i saluti miei e quelli di Giuseppe, augurandole salute, con mille cordialità, mi dico dev.ma amica Giulia Cavina.

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