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Cavina Giulia | 25/03/1906 | n.611

Lettera | Emilia-Romagna

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Bologna 25 marzo 1906

Stimatissimo sig. Artusi

Quantunque volessi scrivergli tanto prima come era mio desiderio, fu mestieri ritardare a motivo di una leggiera ma noiosa indisposizione dovuta alla poco gradita visita dell’influenza che mi portò mal di gola con febbre. Dopo questo mi tiene molto occupata un lavoretto che sto facendo per presentare come ricordo all’Amelia Pellagri il giorno del suo matrimonio che avrà luogo il giorno 24 aprile. Volevo pure scrivere alla signorina Rosina ed alla Marietta, ma come fare che sono la donna dei cento affari! Voglia Lei signor Artusi essere interprete de’ miei sentimenti presso Loro e dirle tante cose carissime ed affettuose nonché salutarmele tanto alla Marietta le dica che quanto prima le manderò il mio lavoro intanto se l’intenda col campanaro della parrocchia per far suonare a festa allorché lo riceverà. Di ricette temo di non avergliene a dare più perché il suo libro credo abbia raggiunto l’apice delle invenzioni culinarie e tutte le racchiude in se parmi altro che roba da dare alle fiamme potrei inviarle dunque è meglio non ne cerchi. Oggi dai giornali abbiamo appreso la morte della buona signora Trouvée; già dopo le notizie ch’Ella diede di Lei a mio fratello ogni giorno si aspettava di sentire il decesso. Mi dispiace di non aver potuto salutarla prima che si partisse da Bologna basta ci rivedremo al mondo di là se ci sarà dato. La ringrazio poi di ricordarsi di me scrivendo a mio fratello ora le ricambio i suoi cordiali saluti. Con piacere appresi nell’ultima sua com’Ella pensi di venire a Monteceneri, se sì venga pure e colla signorina Rosina ho voglia di ridere e stare allegra, ha capito. Ancora i miei cordiali saluti a Lei e nipote nonché alla Marietta e Francesco dandole una stretta di mano mi dico sua dev.ma amica Giulietta C.

P.S. La Maria invia a tutti i suoi rispettosi saluti

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