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[Firenze] 23 maggio 1910

Egregio signor Artusi

Finalmente, con mille scuse e altrettanti ringraziamenti le ritorno il libro di Jarro. Le mando anche La cucina degli stomachi deboli. Il libro non è mio: me lo sono fatto imprestare da un mio vicino di villa, il cav. Furisti che mi da il permesso di ritenerlo per qualche tempo. Forse potrà interessarle vedere quanto è stato scritto su questo argomento. Con mammà e con Piero le invio i più cordiali saluti. Dev.ma Luisa B. Pettini.

P.S. Avevo già scritto iermattina questa lettera che mi dimenticai di mandare iersera, tornando a casa, seppi che erano stati a trovarmi i signori Gamucci: mi dica la prego se sono ancora a Firenze e se sono suoi ospiti che oggi verrei a trovarli.