Carteggio

Bonavita Antonio | 10/12/1908 | n.469

Lettera | Emilia-Romagna

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Forlì 10 dicembre 1908

Signor Pellegrino

Riscontro le stimate sue delli 18 novembre u(ltimo) d(ecorso) e 4 corrente. Spero che la sua indisposizione sarà completamente passata. Nella mia del 13 novembre le riferivo che un mio amico intelligente di bestiame si era scoraggiato relativamente alla conduzione della stalla di S. Andrea e l’aveva battezzata per la stalla delle disgrazie, non però per superstizione ma perché di continuo à avuto animali malati e non per infezioni che potessero provvenire dalla stalla. La partita del 13 marzo di avena staia 1½ seme è di sola parte padronale perché complessivamente fu di staia tre; anche la spesa dei braccianti per la trebbiatura è di sola parte padronale perché il colono somministrò il vitto. Queste partite però non si riferiscono come Ella dice forse per equivoco, al podere Pievesestina, ma a quello di Sant’Andrea. Il prodotto dell’uva poteva forse essere discreto se non fosse stata la grandine. Grotto à pagato la metà della spesa di trebbiatura ai braccianti perché non à somministrato il vitto. Sento che in data 4 corrente mi à fatto la spedizione a grande velocità della gabbia dei polli che per fortuna è vuota, e se anche tarda arriverà sempre in tempo. Favorisca salutare la Maria e si conservi. Dev.mo Antonio Bonavita.

P.S. Mi sono fatto portare il pollame di Natale per tenerlo qui vari giorni perché possa rinfrancarsi e nella settimana ventura se non avrà nulla in contrario glie lo invierò.

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