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Bonavita Antonio | 18/10/1908 | n.464

Lettera | Emilia-Romagna

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Forlì 18 ottobre 1908

Signor Pellegrino

In riscontro alla p(regiata) s(ua) delli 12 (settem)bre u(ltimo) d(ecorso). La quantità del grano per seme prelevato per il podere S. Andrea è un poco forte relativamente a quella degli anni passati; varie sono le ragioni. Per il raccolto dell’anno corrente il seme prelevato non fu sufficente e il colono supplì alla mancanza, poi in luogo di seminare a grano meno della metà della superficie del podere, come le buone regole agrarie vorrebbero, si rende invece necessario seminare grano il più possibile perché nella larga coi tempi che corrono gli altri prodotti non si salvano dai furti. Il confronto poi fra i due poderi non può farsi perché nel terreno buono come Pievesestina è bene che il grano sia un po rado perché caspisce facilmente, nella larga invece di S. Andrea il terreno è povero ed è necessario seminare un poco fitto perché caspisce poco, causa poi la defficenza di scolo si va soggetti al danno degli animali che tagliano il grano e così anche per questo si rende necessario abbondare nel seme. L’uva di S. Andrea che era stata rovinata dalla grandine à fatto poca riescita ed il prezzo è stato irrisorio. A Pievesestina che il danno era stato minore il raccolto dell’uva è stato discreto, del prezzo è meglio non parlarne. Il raccolto bietole è buono, della canapa discreto ma poco il prezzo, poche le semenzine ma buono il prezzo. La sicità perdura e sarà difficile seminare senza un poco d’acqua. Poche pere rimaste da Grotto e poche noci di S. Andrea sono a sua disposizione e quando crederà che glie ne faccia la spedizione, mi avvertirà. Favorisca salutare la Maria e stia bene. Dev.mo A. Bonavita.

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