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Cavina Giulietta | 08/03/1907 | n.1875

Lettera | Emilia-Romagna

CCM Transcript

Bologna 8 marzo 1907

Stimatissimo signor Artusi

Il saperlo in via di guarigione è cosa che mi reca piacere, tanto più pensando che fra non molto lo saprò perfettamente ristabilito. Ora che la stagione si è messa al buono, e che la primavera fa capolino, non c’è più da temere, si può cantar vittoria: dunque allegri signor Artusi e non pensiamo a quello che passò. Non le so descrivere quanto infinito piacere io sento per la lieta notizia del prossimo matrimonio della cara signorina Melandri, me ne compiaccio e me ne rallegro; anche seco Lei. Speriamo ed auguriamole ogni felicità possibile. Non ho mancato, dopo saputo del matrimonio, a mezzo della gentilissima sua Sua inviata a mio fratello e che questi mi fece tenere dalla sua servente, di scrivere alla suddetta signorina e rallegrarmi con lei. Alla mia volta vo’ darle anch’io notizie delle conoscenze comuni di costà. L’Amelia Pellagri che andò sposa anno passato all’ingeniere Dolatroni, da circa venti giorni si è sgravata di due belle bambine: che ne dice? Mi sembra che sia una sposina molto prolifica! L’altra sorella ora sta bene, ma dopo sposa ci ebbe una fortissima nevralgia al capo che stette molto male. La signorina Dolatroni che ieri mi venne a visitare unitamente alla sua mamma, mi chiese di Lei, ed ambedue mi dissero di farle tanti saluti. Le Gernini pure la ricordano sempre. La signora Monti lo ricorda anch’essa e mi domanda sempre sue notizie; la sudetta signora è alquanto male andata in salute, se la vedesse non è più così energica, i disturbi nervosi di cui soffre la rendono triste ed abbattuta. Non so s’Ella sappia che Giuseppe cambia casa ed a maggio farà lo sgombro; esso ha preso un appartamento, più lontano dal centro dell’attuale, poi va a stare in una casa che non si vede mai il sole, per fortuna che l’ha trovato lui, così non avrà da brontolare con nessuno. Presentemente sta facendo lo sgombro della casa di via Dattesosso che ha venduto, mi dicono che fa carricare e vuole conservare tante cianfrussaglie buone ad altro che di essere abbruciate, pare impossibile che non abbia buon senso: creda che mi dispiace, tanto più che si fa rider dietro, fortuna che è solo. Perdoni signor Artusi se lo trattenuto con tante ciarle, ma ora faccio punto: non senza prima ringraziarlo sentitamente de’ suoi cordiali saluti, ch’io in egual modo ora le ricambio. Mi saluti tanto, tanto Marietta e la ringrazi per me de’ saluti inviatemi, mi ricordi purea Francesco. Dandole una sincera stretta di mano mi dico sua dev.ma amica Giulietta Cavina.

P.S. Maria riverisce Lei e saluta Marietta e Francesco.

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