Carteggio

Zattini (don) Luigi | 19/12/1907 | n.1773

Lettera | Emilia-Romagna

CCM Transcript

Bertinoro [FO] 19 dicembre 1907

Cariss(im)o sig. zio

A’ gentili saluti di Lei, ricevuti da Cortesi Leonida, volea subito rispondere ringraziando e dando nostre nuove. Ma quel curioso mattoide pareva se ne avesse a male se non trasmettea la lettera per mezzo suo, che fra giorni sarebbe stato di ritorno costì. Ora sento che deve fissare ancora il giorno di sua partenza e però a di lui insaputa. Le scrivo tardandomi il momento di dirLe come vanno le cose nostre, ché certamente Ella esserne informato. In prima la ringrazio della buona memoria che tiene di me e di quanto ha fatto per indurre i superiori di s(uo)r Giuseppina (questa mi ha confidato tutto) a lasciarla venire a casa ad tempus. L’idea che s(uo)r Giuseppina non tornasse più al convento rese irremovibili quei superiori. Del resto cessato il grave bisogno d’averla qui in famiglia sarebbe ritornata subito al suo convento perché né io né essa avremmo avuto la coscienza di fare il contrario. Se perdurava la necessità morale di aver a casa s(uo)r Giuseppina sarei ricorso a Roma convinto che Pio X mi avrebbe esaudito contro il parere del vescovo locale. Ma in grazie delle premure di Bina, che (come ebbi a dire altra volta) è stata ed è l’angelo tutelare di mia casa, e della mamma sua, tutto cuore per noi riuscirono a trovarmi una donna di 43 anni a Lugo, e la Bina stessa disprezzando gl’incomodi della stagione me la condusse qui il 9 corrente trattenendosi ancora per informarla al buon indirizzo della casa. E poiché la bontà della giornata si conosce al mattino, così da questi pochi giorni mi argomento che la donna è adatta e potrà riuscir bene. Qui era impossibile avere una brava persona di servizio causa le scene di Malvina e le peripezie di Mariuccia, l’una e l’altra resesi insoportabili a chi chesia e discredito a me. Se io non aveva in questi parenti di Lugo (che affrontando le ire delle sorelle, molti incomodi e spese, mi mostrarono efficacemente il loro affetto) un conforto e un’assistenza continua, a quest’ora io avrei abbandonato tutto e mi sarei rinchiuso in un convento, o sarei andato alle Missioni estere, come già vagheggiava. Per questo io sono obbligatissimo e riconoscentissimo a Bina ed a di lei genitori che le permisero di far tanto per me. Anche qui a Bertinoro la Bina per il riservato e prudente suo contegno congiunto a squisitezza di modi ed elevatezza di mente, si è guadagnata molta stima ed ammirazione. Essa partirà di qui per far ritorno a casa lunedì p(rossimo) v(enturo) ed io stesso l’accompagnerò al Castello ove sarà Mario non avendo piacere la mamma sua che viaggia da sola. Mariuccia presentemente si trova a Cesenatico presso quelle suore francescane, e vi è da oltre due mesi. Mi riferiscono che è sempre debole di mente ma abbastanza tranquilla perché l’accontentano in tutto. Si è messa in testa di non volere tornare più a casa e che è volontà di Dio (mania religiosa) che finisca i suoi giorni in religione. Quelle suore mi hanno fatto due progetti o di assicurare loro una lira al giorno finché vivrà o di pagare per una sola volta tremila lire e loro penseranno a mantenerla sempre. Nell’uno e nell’altro caso vogliono il corredo e l’arredamento della camera. Io insisto che ritorni a casa, non avendo modo di assicurare né l’una né l’altra proposta, come finirà non so ora prevederlo ancora. Malvina si è trasferita stabilmente a Forlì e presentemente non mi da grande noia. Le do di tanto in tanto qualche cosa. Suor Giuseppina sta benissimo e mi disse ultimamente di salutarLa (6 corr(ent)e) e ringraziarla di sue lettere. Ho sentito con dispiacere il grave disesto finanziario ed anche morale di Eutimio e come questi abbia già preso il volo da Lugo. Anche Francesca avrebbe rimesso un diecimila lire e più ancora per Eutimio ed ora si teme che si lasci di nuovo infinocchiare a danno sempre degli altri nipoti. La Bina m’incarica di dirLe che si riserba di scriverLe appena sia tornata in famiglia: per ora si unisce a me nell’augurarle buone Feste ed ottimo capo d’anno. Gradisca sig. zio questi nostri auguri e li tenga qual pegno dell’affetto che a Lei ci lega. Abbia saluti e auguri di buone feste a quelli di casa sua. A Marietta anche ringraziamo per essersi prestata gentilmente per s(uo)r Giuseppina. Con stima ed affetto sempre suo aff(ettuosissi)mo nipote d(on) Luigi Zattini arcid(iacono).

Immagini

Prec. Succ.