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Forlì 2 marzo [1909] - Collegio S. Francesco

Mio sempre carissimo zio,

stante il grande cattivo tempo che abbiamo qui a Forlì io sono in pensiero che tale sia da Lei e le abbia a portare non lievi incomodi. Come sta caro zio? Per le feste del Santo Natale in ricambio degli auguri che le mandai, mi ebbi da lei un semplice bigliettino cosa che mi fece forte impressione e mi diede a pensare molto. Sì mio buon e caro zio, e mi ripeto sempre o che Ella a quell’epoca si trovava indisposto, à qualche risentimento verso di me. Mi dica proprio la verità, l’ho forse involontariamente offeso, secato dispiacere, Come? Quando? Per quanto scruti la mia coscienza non mi risponde nulla a suo riguardo. Mi scriva quanche cosa che mi tranquillizzi su tutto, ne so dirle la consolazione che mi procurerà. Io prego sempre il buon Dio per lei mio caro zio, poiché il mio cuore che lo ama teneramente La desidera felice continuamente felice. Io grazia a Dio, sto bene e molto lo devo a Lei, mio caro buon zio, intendo parlare di quelle due maglie che mi a regalate. Queste mi fanno molto bene specialmente in questa stagione. Quante volte le invio col pensiero infiniti ringraziamenti! Di quando in quando mi procura qualche dispiacere mia sorella Malvina, immagini che non è molto ha mandato una lettera senza essere firmata a mio fratello don Luigi, lettera piena di grave offese che lo disturbarono non poco, tanto che a deciso di non venire più a Forlì per non averla più a vederla! Pensi, che mi è tolto così il bene avere qualche visita dal mio buon fratello. Mariuccia sta bene ed e in buona armonia con don Luigi. Dunque mio buon zio La prego nuovamente, prima di fenire questa mia, di mandarmi sue notizie, le attendo con ansia. Accludo un ricordo che favorirà dare alla cara e buona Marietta dicendole che le voglio molto bene… Ed essa si ricorda di me. Fiduciosa di avere presto sue notizie mi abbia per sempre sua aff(ettuosissi)ma nipote suor Giuseppina dell’Immacolata.