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Samorè Emma | 01/04/1907 | n.1593

Lettera | Emilia-Romagna

CCM Transcript

Faenza [RA] 1 aprile 1907

Sig.r Artusi,

Mi si ripete insistentemente che il Righi sia fidanzato con sua nipote Rosina Melandri di Lugo, e che le nozze avvengano al prossimo giorno 28. Mi si assicura inoltre che il Righi sposa in vista delle parecchie migliaia di lire che ella vorrà offrirgli essendo l’unica sua prossima parente. Ripeto quanto scrissi tempo fa, sono e sarò sempre la stessa, amo alla follia quell’uomo a cui tutto ho dato e per anni tutto ho sacrificato, e pronta sono ad affrontare col maggiore dei sacrifici il danaro e le avvenenze. Non è il danaro che fa felici ma la pace, la tranquillità. Il giuramento ch’io feci in casa del Righi alla presenza di persone di sua famiglia è Sacrosanto; e a lui non dovrebbe un solo istante sfuggirle dalla mente. Avrei voluto recarmi in persona a parlare colla signorina e genitori, ma mi è sovvenuta la frase: a mali estremi, rimedi estremi, ed è così che mi rivolgo per prima a lei fiduciosa voglia evitare cose dolorose, e por termine ad una lotta indecorosa per persone che si reputano degne di stima e di rispetto e far sì di ridurmi quella pace e quella tranquillità che da tanto aspiro. È ben vero che il Righi mi ha chiamata in tribunale per minacce a lui fatte ma benché la sentenza sia stata in mio sfavore, non indietreggio e non cessano pertanto i diritti e i doveri che quell’uomo ha verso di me, e ripeto il mio animo giunto all’esasperazione mi farà inesorabilmente trascendere. Mi creda con tutta la stima Samorè Emma.

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