Carteggio

Ruffilli Francesco | 28/07/1906 | n.1548

Cartolina postale | Toscana

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Firenze 28 luglio 1906

Pregiatissimo sig. padrone

Non avendo ricevuto nulla di suo scritto voglio sperare che starrà bene; io pure non ce male il caldo non manca, ma oggi a fatto una piccola pioggia. Qui in casa sua cio fumista per le stuffe, muratori per ritoccare in quei guasti, ma spero che stasera terminaranno, ma il più sarrà il verniciatore che a daffare e ritoccare in tanti punti, manno fatto una casa che non si conosse dal polverunme, oggi e trornata su la signora Iiole per fare vedere al verniciatore. Altro non mi rimane che salutarlo distintamente come pure la famiglia del signor Cavina e Maria Marietta. Me dico suo servo Francesco R.

Lucellino mangia poco o paura che non campi.

FA transcription

Firenze, 28 luglio 1906 [AA, CAF, n° 1548; cartolina postale]

Francesco Ruffilli a Pellegrino Artusi: Castel San Pietro dell’Emilia, Monteceneri, villa Cavina.

[Manca la nota di ricevimento di Artusi]

Firenze 28 Luglio 1906.

Preggi.mo Signor Padrone

Non avendo riccevuto nulla di suo | scritto voglio sperare che starrà bene; io pure non | ce male il caldo non manca, ma oggi a fatto una | piccola pioggia. Qui in casa sua cio fumista per | le stuffe, muratori per ritoccare in quei guasti, ma | spero che stasera termineranno[1]; ma il piu sarrà | il verniciatore che a <fa> daffare e ritoccare in | tanti punti, manno fatto una casa che non si | conosse dal polverume, oggi e trornata su la signora | Iiole[2] per fare vedere al verniciatore, Altro non | mi rimane che salutarlo Distintamente come pure la | famiglia del Signor[3] Cavina e Maria[4] Marietta | mi dico suo servo

Francesco R.

lucellino mangia | poco. o paura che non campi[5]

Al Preggmo Signore | Sig. Pellegrino Artusi Castel | S. Pietro dell’Emilia | per Monteceneri Villa Cavina | S. Pietro[6]



[1] La parte finale è corretta.

[2] «oggi e trornata su la signora | Iiole»] È Iole Giovannozzi Puccioni, seconda moglie di Piero Puccioni e madre di Nello, proprietari dell’appartamento di Artusi e anch’essi residenti al civico 25 di piazza D’Azeglio (i dati sono ricavabili dallo Stradario [CF 5199] 1900-1901 del Primo Mandamento S. Croce, conservato presso l’Archivio del Comune di Firenze). Le parole di Francesco fanno intuire che la signora Puccioni fosse residente al primo piano. Una targa commemorativa posta oggi all’odierno civico 35 (ex n. 25) ricorda Piero Puccioni; giurista, giornalista e politico italiano, Puccioni fu una personalità di spicco per la politica italiana tra il 1859 e il 1898, tra i numerosi incarichi: fu segretario della sezione toscana della Società nazionale per l’unificazione e indipendenza nazionale. Nel luglio del 1859 fondò a Firenze il giornale La Nazione, di cui fu direttore fino al 1865, quando, divenuta capitale Firenze, fu nominato nel Consiglio provinciale della città e eletto deputato in rappresentanza del collegio di Sansepolcro, carica che ricoprì fino alla XIV legislatura. Tra il 1876 e il 1878 fu vicepresidente della Camera e nel 1886 fu nominato senatore. Morì il 5 aprile 1898. Si veda Fulvio Conti, Puccioni Piero, in Dizionario Biografico degli italiani, vol. 85, Roma, Treccani, 2016 (consultabile all’indirizzo: http://www.treccani.it/enciclopedia/piero-puccioni_(Dizionario-Biografico).

[3] La parte iniziale è corretta.

[4] «come pure la | famiglia del Signor Cavina e Maria»] Si tratta dei fratelli Giuseppe e Giulia Cavina; Maria è la domestica di Giulia. Nella lettera n°686 (AA, CAF), scritta da Giuseppe Cavina e indirizzata ad Artusi, si legge: «sorse un | battibecco colla Maria servente || della Giulietta».

[5] La frase è posta in alto a sinistra, nello spazio rimasto bianco, stretto fra due linee orizzontali dall’andamento incerto.

[6] L’indirizzo è scritto sul lato anteriore della cartolina.

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