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Righi Carlo | 08/06/1909 | n.1520

Lettera | Emilia-Romagna

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Faenza [RA] 8 giugno 1909

Carlo Righi – Faenza

Preg.mo signor Artusi - Firenze

Mi permetto di scriverle per un affare, o meglio perché Ella si compiaccia (potendolo) darmi qualche indicazione in proposito. Io sono dietro a vendere un automobile ad un signore di qui, il quale però non lo compra se non dopo avere venduto un museo di maioliche antiche rarissime e di quadri, che egli tiene assieme ad un fratello, col quale debbono dividere la eredità in questi giorni. Così tentando un affare, mi è venuto voglia di concludere quell’altro, se ci riescirò, e cioè la vendita delle maioliche, perché ho fatto un conto semplicissimo: tempo fa offrirono per questo museo 200.000 lire, ciò che significherebbe, come provvigione per chi fa concludere l’affare il 5% da ognuna delle due parti, cioè 20.000 lire di provvigione, somma che andrebbe proprio bene per aggiustare la batosta subita da me in quest’epoca. Io ho scritto a mio cugino cav. Guido Carocci conservatore dei monumenti antichi di Firenze dove abita, ma egli è ammalato. La Sina mi dice esservi costì una signora da loro conosciuta, e che si occupa molto di antichità, la signora marchesa Guidi. Crede Ella che questa signora sia in condizioni pel genere dell’affare, di trattare per un acquisto di maioliche? È un affare del quale io non me ne intendo affatto, ma data la sua importanza, bisogna bene che me ne impratichisca, perché ho visto dei somari come me, parere in fatto di antichità persone profondamente colte, quindi voglio tentare anch’io di concludere. A tal uopo stò preparando le uova nel paniere per potere allontanarmi da Faenza 8 o 10 giorni, cioè fino a tanto che non ho concluso o dovuto rinunciare per assoluta impossibilità di concludere questo affare. Ho anche pensato, se sarà necessario, di dare una scappata a Parigi, per proporre la cosa a un ricchissimo acquirente di cose d’arte. Se Ella mi desse qualche indicazione riguardo a questa signora sua amica, mi farebbe un vero regalo. In caso affermativo tenga presente, la signora, che si tratterebbe di far presto, perché vi è già altra gente che fa la caccia a questo affare. Se è necessario, posso venire anche subito a Firenze, diversamente conto di andare in permesso da lunedì, e di mettermi alla caccia dell’acquirente, da quel giorno in poi. In attesa di un suo cortese riscontro, riceva i saluti di noi tutti, e mi creda suo aff.mo Carlo Righi.

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