Carteggio

Righi Carlo | 03/04/1907 | n.1490

Lettera | Emilia-Romagna

CCM Transcript

Faenza [RA] 3 aprile 1907

Municipio di Faenza – Ispettorato Illuminazione elettrica e direzione telefoni

Caro signor Artusi

Ella mi scrisse l’altro giorno dicendomi: «Le cose lunghe diventan serpi». Io sono del suo parere, e temo purtroppo che siano diventate già serpi. Da un buon amico impiegato della posta ho saputo segretamente che il primo del corrente mese è stata spedita una raccomandata con ricevuta di ritorno a Lei diretta da questa imbecille e cattiva donna. Io non so cosa dica quella “lettera” (e forse non lo sa nemmeno colei che l’ha scritta!!), ma ci vuol poco a indovinare che avrà detto un monte di vigliaccherie, inventato un cumulo di bassezze! Sono gli ultimi sprazzi della cattiveria di costei. Non è possibile che io possa ordinare, come ho fatto, parecchie migliaia di lire di mobili senza che nessuno della fabbrica ne parli fuori. Così costei avrà appreso quella ordinazione e finalmente si è convinta che io realmente prendo moglie. Da ciò gli ultimi tentativi di disturbare qualcuno, e proprio Lei. Ella non può comprendere quanto io sia desolato di ciò. Questa notte non ho chiuso occhio, unicamente pensando che vengono disturbate persone che avrebbero tutto il diritto di vivere in pace. E per fortuna che da una lettera della Sina stasera arguisco che nulla, questa cretina, ha scritto a Lugo, dove i genitori della Sina sono impressionabili e danno peso a cose che sono ridicole, e delle quali bisognerebbe riderne. Ella è uomo di mondo, la sua intelligenza e pratica del mondo lo fanno dare un giusto peso alle cose e alle calunnie. Mi scusi tanto se per causa mia Ella è stato di nuovo disturbato. Mi dica se Ella, per questo, è inquieto con me, e, se volesse farmi un vero regalo, mi rimandi la lettera che ha ricevuto. Almeno ch’io sappia che razza di infamie à detto. Eh! Se fosse stato possibile sposarci come io avevo preferito, senza tante lunghe attese avrei avuto piacere e questo sarebbe stato evitato. Di nuovo Le chiedo mille scuse, e in attesa di sue nuove La saluto con stima ed affetto dev.mo suo Carlo.

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