Mordini Leonardo | 07/03/1906 | n.1362
CCM Transcript
Barga [LU] 7 marzo 1906
Egregio signore
Sono stato assente alcuni giorni ed oggi soltanto al mio ritorno ho trovato la sua gentilissima lettera. Ecco la ragione del mio involontario ritardo, che la prego di scusare. Le quattro once di cioccolata vanno sciolte in una mezza tazza di latte. Intanto si mette una cazzeruola al fuoco con mezza libbra di burro e vi ci versano a poco alla volta circa dodici cucchiai da minestra di farina dolce, mescolando il tutto finché sia ben rappreso. Allora vi si versano (tenendo sempre la casseruola al fuoco) un tre tazze di latte, a poco alla volta, e lavorando molto la pasta. Si ritira dal fuoco, vi si aggiunge la cioccolata già sciolta nel latte, i sei rossi d’uovo, il candito (l’alchermes, le sei chiare e la colla di pesce volendo possono essere tralasciate) si mescola bene il tutto, si versa nella forma bucata e si fa cuocere a bagno maria con fuoco moderato sotto e sopra per un’ora e mezzo. Dopo si fa ghiacciare e al momento di mandare in tavola si riempie con panna montata alla vaniglia. Come vede, è un piatto un po’ complicato, ma assai saporito A lei sarà più facile dare a questa ricetta una forma chiara ed attraente. Ella è uno dei pochissimi in Italia che sappiano scrivere in italiano in modo da farci leggere con piacere: mentre certi nostri scrittori contemporanei, anche assai stimati, preferisco molto leggerli tradotti piuttosto che nell’originale ho già letto due o tre volte da capo a fondo il suo libro, e, noti bene, non come un trattato tecnico, essendo io affatto incompetente in materia di cucina, ma come si potrebbe leggere un romanzo. Voglia credermi intanto con perfetta osservanza dev.mo Leonardo Mordini.