Melandri Francesca | 19/12/1908 | n.1241
CCM Transcript
Lugo [(RA) 19] dicembre 1908
Sig. zio
Sono pronta ha darci resoconto della cambiala. Sappi che una civra non mi ramento troppo bene ma dieci anni e anche più che mi disse che non avevo denaro abbastanza per mandare avanti il suo lavoro e se gli facevo la firma di £ 10000 diecimile che allora sarebbe andato bene e che avrebbe guadagniato molto diversamento non poteva mandare avanti il lavoro prima di fare questo gli feci tanto conossere tante cose ma nulla govò un po colle bone e un po colle cative mi tocò firmare ma non lavesse mai fatto. Senta cosa fece si mise con delli imbroglione comprò una gran quintita di ettori di tereno di grano in erba e quando fù il momento della metiatura il grano fù pocho e loro lavevano venduto prima del recolto tanti quintali e ha un prezzo che il grano valeva molto più essendo lanata scarso e così quello che laveva comprato volle la quantita comprata e il prezzo che laveva comprato. I socci che erano imbroglioni non avevano niente e lui toccò tutto il danno e allora adio le lire 10000 e poi credo che quasi non fosse abbastanza. Sarebbe stato un bon esempio ma doppo preso ancora delle amandorle nel albero e le vendette. Anche li gli rimise un bel pochio col suo sogniare lavori dazardi gli ha messe tutto se fosse andato dietro al nostro lavoro che gli sogerivo sempre sarebbe andato bene e tenersi sempre come abiamo sempre mandato il lavorio noi tutto questo non sarebbe socesso col troppo volero le volato in aria e allora la cambiale alla sua scadenza pagava lui i frutti e quando aveva due ho tre mille lire le tornava ha prendere di moda che al momento del disesto erano diecimile tonde e che mi tocco da pagare almeno che mi avesse rispermiato me tanto danno e dispiaceri così grandi metendo tutto assiemo. Si figuri quello che ho pasato e poi non serà finita lui dice che si metta ha lavorare nel suo comercio ma ci vole denari e molti lui non ha niente e chi vole che gli ne dia. Io faccio dei sacrifici enormi. Per finire da pagare il debito della cambiale Righi nepure lui non credo che gli possa finire i fondi e poi colla lezione avuta se avessi anche quatrini non lo meterei mai mai più in comercio ne ho pasato abastanza mi ha rovinato ma quante altre volte gli sono venuta in aiuto quando aveva delle cambiale da pagare sa quanto mi costa quella famiglia. Credo di non asagerare torna alla 20000 dico lire ventimile sempre per salvarlo lonore e poi cosa me govato niente mi sono rovinata che per pochio che dovesse socedere mi toccarà fare dei debiti sopra alla mia robba questa le la pura verità in tutto quello detto in questo foglio. Il Righi poi la fatto molto in questo trambusto e gli ne sono riconosente ma sa che io un gorno gli ho detto sempre alla amicoleva [amichevola] «Badate bene alla Rosina voleteci bene ma fatevi stimare e non date retta hai suoi capricci diversamente vi socederà come mio fratello che sono stati un principio della sua rovina perché sapia pure se avesse avuto una famiglia meno dinpendiosa chi che tutto il male socesso sarebbe stato meno». Basta. Mi dimanda del Babini gli diro che il Caffè le del comuno di Lugo e loro lavevano in affitto per anni nove al termine del affitto lhanno messo al asta per prendere di più. Il Babini e il suo soccio di più non lo potevano prendere e poi il soccio la ha una malatia nelli occhi che le quasi ceco dunque lui si ritirava e il Babini solo non poteva mandare avanti il lavoro e poi era stanco molto col personale e cosi anno rinonciato tutti due ma anno venduto tutto e non anno rimasti debiti e si sono cavati con onore quanto poi abiano spartito di guadagnio non lo so ora poi le nel negozio con sua sorella che fa la sarta da uomo e lavora con lei ma dice che ha bona stagione che ha diversi progetti di lavori che non sa ancora quello che farà. Vedremo poi di certo quello le uno da non rovinarsi sa barca menare, il bambino lhanno messo a Forlì ha terminare il studio da ragoniero ha Lugo la finito le teteglie, la Bina poi le ha Portomaggiore ma credo che non sia stabile che abia fatto un piacere ad una altra maestra questo non so di certo ma lei se gli scrive gli dera meglio raguaglio che io. Dunque termino questa lunga lettera e se certe cose non cè lo dico le per non darci dispiaceri. Godo sentendo che di salute sta bene per me quando ho sue notizie le una gran contentezza che me sempre di bono esempio come pure mi sogeri di non immesciarmi nel laffare e diedi retta al suo consiglio e ho fatto molto bene e lo ringrezio di tutto cuore tanti saluti ha Marietta e Francesco e lui riceva i più cordiali saluti e un baccio dalla sua nipote M. F.