Guidi Teresina (nipote) | 06/03/1901 | n.1011
CCM Transcript
Pisa 6 marzo 1901
Caris(si)mo zio
Prendo occasione di scriverle, giacché una signora di nostra conoscenza viene a Firenze, e così le do le nostre notizie. La morte, quasi repentina dello zio Tommaso ci ha dolorosamente scossi, molto più che, godendo, egli, pel consueto, buona salute non ci saremmo mai aspettati che avesse seguito così da vicino lo zio prete, il quale era da vari anni sofferente. Un giorno, dopo aver mangiato del coniglio selvatico, di buonissimo appetito, il povero defunto fu colpito da dolori atroci al ventre. Fu creduto, il disturbo, indigestione e come tale curato; ma i purganti non agivano e, da quel momento, le funzioni digestive vennero turbate. Si ritenne in un tale stato, per gl’intestini, che non potevano liberarsi dalle sostanze inutili, da rendere indispensabile un’operazione; anzi da dovere scegliere tra questa ed una morte penosissima; avendo già sintomi di volvolo. All’ospedale, nelle stanze paganti, gli venne fatta dal prof. Ceci e fu assistito dal suo genero il dott. Sassetti, e da molti altri medici. Fu subito spiegata la otturazione intestinale, trovando un tumore (cirro), traversato nel centro da un seme vegetale. Senza di questo che chiudeva il foro intestinale il tumore non avrebbe prodotto ora danni sì fatali, perché era piccolo. Il professore tolse il male, tagliando 17 cm d’intestino; ma un’operazione così grave non poté recare altro che il vantaggio di sollevarlo da crudeli sofferenze, perché sopraggiunse la febbre d’infezione. Si può immaginare quanto tuttavia abbia disturbato noi e papà. Ci vuol pazienza! La stagione qua si è rimessa al buono, l’aria è molto mite; ma ci sono più raffreddori che nei mesi passati. Ma son cose leggiere. Avemmo piacere nel sentire che Lei sta bene di salute. Continui a riguardarsi come ha fatto finora e non si fidi, perché possono venir sempre delle rinfrescate improvvise. Riceva, carissimo zio, saluti cordiali dal babbo, scusi se l’ho annoiato, e con un bacio affettuoso da noi tre sono sua aff. nipote Teresina.
P. S. Scusi la brutta calligrafia perché ho scritto in fretta.