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Babini Pellegrina | 06/11/1908 | n.101

Lettera | Emilia-Romagna

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Lugo (RA) 6 novembre 1908

Carissimo zio

Con molto piacere soddisfo al dovere di un riscontro alla gradita sua ultima. Io credevo che d(on) Luigi le avesse scritto dandole notizie e, in questo caso, non le avrebbe certo taciuto del viaggio di Mariuccia a Palest(r)ina in compagnia di Nicola che venne in Romagna lo scorso luglio. Nell’assenza di Mariuccia (due mesi credo) fu costretto cambiar domestica e cadere dalla padella nel fuoco. Ed ecco che io capitai appunto a passar di là quando il poveretto era sul fuoco. Ora Mariuccia è tornata e la domestica pare un po’ addomesticata. Pur troppo, a Lugo, non vi sono che le Tecniche, sicché per forza siamo stati costretti a mandare il nostro giovanotto a Forlì. Mamma, bon gré mal gré, dovrà permettermi di esercitare la professione. Mario, oggi, rappresenta per la nostra famiglia, una spesa non indifferente. Spesa che, date le esigenze moderne, crescerà fino… mah! chissà? Per quanto io potrò, Mario non dovrà soffocare e abbordire ne’ suoi studi come la sorella. Sceglierà, giudiziosamente, la professione che più lo alletterà e arriverà sino all’ultimo se Dio mi dà vita e forza per aiutarlo. Pare che novembre debba farci scontare, con buona dose di freddo, le meravigliose, tepide giornate di ottobre. Io faccio come la chiocciola… rientro nel mio guscio e… dovrei riposarmi, ma ormai non so più stare senza i miei scartafacci e studio ancora gustando la dolce voluttà di potere, a mio bell’agio, sfogliare questo o quel libro senza lo stimolo di un esame. Così mi prendo buona satolla per quando l’insegnamento assorbirà ogni mia iniziativa intellettuale. Saluti a Marietta, Francesco ad Itala che mi hanno descritta bella e gentile giovanetta. Babbo e mamma la ricordano io le mando un bacio affettuoso. Aff. Bina.

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